Sterilizzare maschi di zanzara tigre e liberarli nell’ambiente per ridurre il proliferare della specie, quindi ridurre il rischio delle gravi malattie trasmissibili con la loro puntura: è il metodo che il Comune di Carpi applicherà in via sperimentale a Gargallo, in aggiunta ai tradizionali sistemi adottati per combattere il fastidioso e pericoloso insetto.
“Si tratta di un sistema alternativo senza alcun impatto ambientale, del tutto sicuro e naturale – spiega l’assessore all’Ambiente Riccardo Righi – già utilizzato con successo l’anno scorso in un quartiere di Bologna. Attraverso l’impiego del maschio sterile si mira a interrompere la catena riproduttiva delle zanzare: verranno rilasciati nell’ambiente per accoppiarsi con le femmine selvatiche rendendole così sterili in modo definitivo. Lo scopo è diminuire la densità delle zanzare femmine, cioè quelle che pungono”.
Il sistema si basa sulla tecnologia dell’insetto sterile sviluppata dal Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica di Vienna (la sterilizzazione avviene attraverso l’impiego di radiazioni): un metodo di lotta genetica selettivo, senza rischi per l’ambiente né per la salute pubblica. Previsti anche interventi porta a porta per rimozione di focolai e trattamento larvicida in ambito privato, e consegna di prodotti larvicidi biologici. L’efficacia del nuovo metodo è testimoniata dai dati di Bologna: dove furono effettuati solo interventi larvicidi, le uova fertili di zanzara tigre si dimezzarono, dove invece vennero liberati maschi sterili le uova si ridussero a un quarto.
L’area complessiva di Garagallo interessata dalla sperimentazione è di 15 ettari, con circa 140 numeri civici.
Su tutto il restante territorio comunale l’annuale campagna di lotta comprenderà come sempre la disinfestazione larvicida delle caditoie presenti nelle aree pubbliche, informazioni alla cittadinanza e distribuzione di confezioni-campione di prodotto larvicida.