Stop a 400 appartamenti, a Correggio nasce il Parco della Musica

Sulla base delle previsioni urbanistiche del 2000, lì sarebbe dovuto sorgere un nuovo importante quartiere residenziale ma a distanza di più di vent’anni sono cambiate le esigenze di Correggio e, di conseguenza, la visione dell’Amministrazione comunale si è evoluta.

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Sulla base delle previsioni urbanistiche del 2000, lì sarebbe dovuto sorgere un nuovo importante quartiere residenziale ma a distanza di più di vent’anni sono cambiate le esigenze di Correggio e, di conseguenza, la visione dell’Amministrazione comunale si è evoluta.

“Per Correggio – sostiene il sindaco di Correggio Ilenia Malavasi – è una scelta importante, un investimento per il futuro perché ai nostri figli e nipoti lasceremo più verde. Si parla tanto di transizione ecologica ma occorre tradurla in scelte concrete: in base al piano regolatore qui erano previsti 400 appartamenti concepiti in una fase di grande espansione. Oggi è cambiato lo scenario. Gli atti propedeutici alla realizzazione del nuovo parco a nord della città sono stati condivisi in Consiglio comunale e faremo incontri con i cittadini. La realizzazione avverrà per fasi e in diversi anni, anche perché alcuni terreni sono già di proprietà del Comune mentre per altri le altre procedure per l’acquisizione sono da incardinare. All’epoca dell’espansione di Correggio, il Parco della Memoria incontrò qualche resistenza ma oggi i cittadini ne godono appieno e hanno accolto con favore l’idea di un grande parco a nord della città”.

Nell’area di oltre 12 ettari, nella zona nord di Correggio – compresa tra via Carletti e via Campagnola – a ridosso del centro storico, prenderà dunque vita il Parco della Musica, un impegno sul futuro di Correggio e dei suoi cittadini per un investimento complessivo di circa 1 milione di euro perché “prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo significa aver cura di sé stessi, degli altri e della nostra casa comune, che ci accoglie e alla quale apparteniamo”.

A Correggio esistono già due grandi parchi nella zona sud, tra il quartiere Espansione Sud e la frazione di Fazzano: il Parco della Memoria copre una superficie di dieci ettari e, più oltre, il Parco Articolo 21 di quattro ettari.

A Carpi, sommando le aree dei futuri parchi dell’Oltreferrovia (7 ettari) e della Cappuccina (3 ettari) si arriva ai 12 ettari del Parco della Musica che sarà realizzato a Correggio e il parco più grande, per ora, resta quello di via Magazzeno (6 ettari).

Oltre a un indubbio valore dal punto di vista ambientale, il nuovo Parco della Musica riconnette Correggio alle sue radici rispettando i segni identitari del paesaggio, elementi antichi interpretati in linguaggio moderno: l’ingresso, la “circostanza”, i roccoli, la piantata, i prati, i boschi, il suono della natura, sette elementi, come le sette note musicali.

L’ingresso, tramite una passerella, permette di entrare in un luogo pensato come ambiente naturale e come strumento didattico.  La prima tappa è la circostanza, per passeggiare, sedersi, mettersi in ascolto, distendersi, godere della natura che ci circonda. Il roccolo era una struttura vegetale costruita per la cattura degli uccelli, realizzata in genere con un corridoio di carpini e nel Parco della Musica, i sette roccoli, come le sette note della scala, si dispongono in vario modo: sei seguono il percorso nord-ovest, uno sarà a sud, più isolato e immerso nel bosco naturale, dedicato all’ascolto e al silenzio.

Le origini della coltivazione della vite in Emilia sono legate a una forma ben precisa, la piantata, che vede i rampicanti sostenersi ad alberi che, in genere erano olmi, aceri campestri, fruttiferi o gelsi: nel parco della musica tutto questo prende forma in un ampio prato con linee di segni a terra e sedute (un pentagramma), interrotte da grandi esemplari di morus fruitless (le note musicali).

Migliaia di anni fa le foreste planiziali erano padrone della pianura: farnie, frassini, olmi e pioppi dominavano un sottobosco umido di carpini, salici e altri arbusti: la ricreazione di tale sistema boschivo intende mantenere un’area – ad ovest di Villa Taparelli – curata nella massima naturalità: le fasce boscate, invece, simili a boschetti o siepi miste, rappresentano fonte di risorse e protezione per l’uomo e per gli animali.

La centuriazione era il sistema con cui i romani organizzavano il territorio e molte tracce sono ancora visibili: nel parco della musica diversi elementi omaggiano l’antico reticolo. tra questi il bosco regolare, rigorosamente coltivato, adatto come area picnic, segno della profonda domesticazione da parte dell’uomo.

Completa il percorso nel parco della musica, il Grande prato, un luogo dove poter ascoltare il silenzio e i suoi racconti: il rumore è una presenza ormai costante nelle nostre vite, ma, di pari passo, cresce il desiderio di luoghi non inquinati dai suoni artificiali, meta ideale per vivere al meglio la natura.

Sara Gelli

 

 

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