“Non ci sono parole per descrivere ciò che sta accadendo in questi ultimi venti giorni, una guerra una vera e propria guerra è alle nostre porte. Anche se sono più di 2.000 i chilometri che ci separano da Kiev dalla capitale di un paese invaso, quella Ucraina patria di tante persone che oramai vivono con noi, vivono in mezzo a noi, se ascoltiamo bene, l’eco delle bombe arriva fino al nostro orecchio”, commenta il presidente del Centro Sociale G. Graziosi, Raul Colli.
E per tentare di fare la propria parte, il Circolo ha deciso di versare il ricavato di due iniziative, integrandolo poi con una ulteriore donazione, per mille totali totali, sul conto corrente che la Regione Emilia Romagna ha segnalato per l’Emergenza Ucraina.
“Il momento difficile che tutti noi abbiamo attraversato e stiamo ancora attraversando: sanitario, sociale, di comportamento personale e generale, ha lasciato e sta lasciando il segno. Per noi – prosegue il presidente Colli – come Centro G. Graziosi le difficoltà non si manifestano solo sotto l’aspetto economico ma anche ed in modo evidente sotto l’aspetto sociale, di aggregazione, di società, di collettività. Questo si tramuta forse in una certa lontananza, superficialità, inconsapevolezza nel valutare questi terribili momenti e anche in quella che potrebbe essere la nostra personale risposta. La guerra non è mai la strada per risolvere i problemi ma purtroppo la storia si dimentica troppo in fretta in questo mondo che corre ad alta velocità”.