Il ripensamento dell’Oltreferrovia, dopo lo studio milanese Lombardini22 (che ha progettato il nuovo polo universitario) e l’archistar Mario Cucinella (che ha firmato il progetto del Parco) parlerà anche carpigiano.
E’ infatti allo Studio Ingegneria & Acustica – Ingegneri associati dell’ingegner Massimo Barbi che la Fondazione Cr Carpi ha deciso di assegnare il Piano di recupero del complesso dell’ex Consorzio Agrario di via Corbolani e che prevede anche il “collegamento tra il sottopasso ferroviario e l’università”, spiega il tecnico di casa nostra.
Il complesso, prosegue l’ingegner Barbi, è costituito da “un fabbricato storico (risalente al 1924) e da tre capannoncini nei quali si possono ancora ammirare delle capriate bellissime e che si prestano a molteplici usi. L’intervento di riqualificazione a cui verranno sottoposti sarà un restauro di tipo conservativo ma quel lotto offre enormi possibilità”.
Rispetto all’edificabilità complessiva, aggiunge Massimo Barbi, “rimarremo molto al di sotto della sua potenzialità: abbiamo pensato di progettare un corpo aggiuntivo da costruire ex novo. Un edificio nel quale inserire attività di servizio che mancano totalmente nell’area. Una volta ridisegnato il volto dell’Oltreferrovia, nell’affaccio a Est della stazione sorgeranno le villette di Controcampo srl, il polo universitario targato Fondazione e un bel parco realizzato dal Comune. Il rischio, se non si creerà un contorno, un contesto vivace, è quello di avere non un’università bensì un’isola in mezzo al mare. Ecco perchè insieme al presidente Corrado Faglioni abbiamo pensato a un fabbricato in più in grado di ospitare una biblioteca universitaria, uno spazio polivalente per eventi e congressi, un teatro, un ristorante, un bar multimediale dove i ragazzi possono mangiare e studiare, mentre nei tre fabbricati più piccoli potrebbero trovar casa una sala espositiva a vetrate che si affaccia sul parco, un’aula magna affittabile per convention da parte delle aziende del territorio e non solo…”.
In più occasioni il presidente della Fondazione Cr Carpi, ha assicurato che il boschetto spontaneo sorto a ridosso del consorzio sarebbe stato preservato: “e sarà così. La tutela del verde esistente – conclude l’ingegner Barbi – è stato uno dei diktat che ci ha guidati nella progettazione del nuovo stabile che sorgerà, pressoché di fronte al corpo centrale del consorzio, su 2mila metri quadri e su più livelli. Il boschetto non verrà penalizzato e anzi lo valorizzeremo ulteriormente inserendo dei gazebo aperti lungo il percorso per offrire la possibilità di fermarsi per concedersi una pausa nel verde”.
Jessica Bianchi