La batteria suona di vibrazioni e così la sentono anche i bambini sordi

Ieri il batterista carpigiano Max Po, che in passato ha suonato sul palco insieme a Irene Grandi e Patty Pravo, ha suonato a delle classi di bambini non udenti della scuola Figlie della Provvidenza in via Bollitora Int. 203, mostrando come la musica non sia fatta solo di melodia ma anche di vibrazioni che tutti possono riuscire a sentire e a riprodurre.

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Lunedì 14 marzo la Scuola Figlie della Provvidenza in via Bollitora Int. 203 a Carpi, in cui convivono bambini sordi e bambini udenti e dove, quotidianamente, i segni si mescolano alle parole, ha invitato il batterista carpigiano Max Po, noto per aver suonato insieme a grandi artisti del calibro di Patty Pravo e Irene Grandi, a suonare davanti a delle classi di bambini sordi e il risultato è stato straordinario ed emozionante.

I bambini, insieme alle insegnanti Francesca Magnani e Cecilia De Cesare, guidati dalle percussioni di Max Po hanno dato prova che il mondo musicale dei sordi non è così silenzioso come si potrebbe credere e che, siccome la musica non è fatto solo di suoni ma anche di vibrazioni, anche chi è privo del tutto o in parte del senso dell’udito la può sentire e fare.

“E’ stata una giornata meravigliosa – ha scritto Max Po in un appassionato post su Facebook – una di quelle che in un periodo storico così particolare ti riempiono il cuore di qualcosa che non ha reale valore se non quello di vedere dei bambini felici. Invitato dall’Istituto Figlie della Provvidenza sono andato a fare sentire la musica a delle classi di bambini sordi dai 4 agli 11 anni. Proprio così, a far sentire, perché la batteria ha un dono gigante: la si può senire non solo con le orecchie ma anche con le piante dei piedi, con la pancia e con tutto il corpo che risponde alle sue vibrazioni, e i bambini percepivano le onde della batteria. Ho cercato di spiegare loro come poter condividere insieme un ritmo, e credo che il risultato sia stato molto bello. Il loro affetto e la loro attenzione sono stati incredibili. Mille abbracci e tanti ringraziamenti espressi nella loro formula, ma il ringraziamento più grande lo devo io a loro perché mi hanno lasciato nel cuore e nella mente qualcosa di tanto profondo che non scorderò”.

Chiara Sorrentino

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