Non solo è bellissimo ma è considerato l’albero con il maggior assorbimento di anidride carbonica al mondo. Stiamo parlando della Paulownia che, pur essendo originaria della Cina, ben si adatta anche a nostri territori.
La Paulownia aiuta a ripulire l’aria da gas nocivi e particelle: assorbe fino a 10 volte più CO2 di qualsiasi altra specie di albero, rilasciando grandi quantità di ossigeno attraverso la fotosintesi. Mezzo ettaro di piante può assorbire fino a 13 tonnellate di agenti inquinanti grazie alle grandi foglie. Per le sue straordinarie proprietà, la Paulownia, vero e proprio polmone verde, verrà impiegata in un interessante progetto a Ferrara. Regione Emilia Romagna ed Herambiente hanno infatti siglato un protocollo d’intesa per il monitoraggio degli effetti della piantumazione di alberi di questa specie presso il termovalorizzatore della città Degli Estensi, per realizzare un progetto sperimentale che potrebbe rappresentare un caso pilota nell’ambito degli strumenti funzionali alle politiche di qualità dell’aria. Herambiente ha provveduto alla piantumazione presso il sito di via Diana di circa 200 piante messe a disposizione gratuitamente dall’Associazione Paulownia Piemonte, ente no profit che ha come obiettivo la promozione e la diffusione di tale specie in funzione dei relativi benefici sull’ambiente, e si è impegnata a provvedere alla loro manutenzione anche oltre la scadenza triennale del protocollo, conservandole fino alla conclusione del loro ciclo biologico.
E a Carpi, come potrebbe essere impiegato questo straordinario polmone verde?
“La Paulownia – spiega lo storico perito agrario dell’Ufficio Verde del Comune di Carpi, Alfonso Paltrinieri – è una pianta bellissima nonché amica delle api ed è in grado di captare diverse tonnellate di anidride carbonica per ettaro. E’ una specie estremamente interessante, dall’accrescimento rapido, il cui legno può essere impiegato come biomassa”.
L’unico neo è rappresentato dal suo apparato radicale che, “essendo molto esteso in ampiezza e in profondità”, prosegue Paltrinieri, “non la rende adatta a bordare le strade o a essere piantata in prossimità di sottoservizi stradali o di tubature. Avevamo pensato di piantumarne alcuni esemplari nella nuova rotatoria tra via Guastalla e via dell’Industria ma sottoterra vi sono troppi servizi e la capacità esplorativa delle radici della pianta potrebbe comprometterli”.
I terreni ideali sono dunque quelli sgombri, vergini per così dire, ma trovarne ancora a Carpi è ormai un’impresa improba.
“La Paulownia – sottolinea Paltrinieri – è una di quelle piante che stiamo riscoprendo perchè a causa del cambiamento climatico molte specie autoctone presentano gravi problemi. Il Cancro colorato del Platano ad esempio è una pericolosa malattia causata da un fungo che parassitizza i platani portandoli alla morte. La grafiosi è un altro fungo che infetta le piante di olmo, il risultato finale è la morte della pianta, talvolta anche in tempi molto rapidi soprattutto nei mesi estivi più caldi e siccitosi. Sono stati brevettati cloni resistenti ma sono molto costosi. In Italia purtroppo non esiste una documentazione dettagliata relativa alle piante resistenti da poter mettere a dimora, zona per zona, e dunque non ci resta che sperimentare, facendo esperienza sulla nostra pelle di errori e successi. La Paulownia merita d’essere impiegata nella nostra città ma nei posti giusti. Non sempre puoi fare ciò che vorresti, perchè l’inserimento di piante in un contesto antropico deve fare i conti con dei limiti, delle criticità. Occorre prendere decisioni calibrate per ogni specifico contesto e questo vale anche per i privati. Le persone devono comprendere che l’apparato radicale deve potersi sviluppare al meglio, limitarlo o reciderlo parzialmente perchè ha sollevato una palladiana o un muretto significa letteralmente tagliare i piedi all’albero, compromettendone la stabilità. Ogni pianta è una creatura vivente con dei bisogni che devono potersi esprimere, pensiamoci ogni volta che vogliamo piantarne una in una aiuola pubblica o in un giardino” è l’appello lanciato da Alfonso Paltrinieri che tra pochi giorni andrà in pensione.
Pianta mellifera che può raggiungere i 20 metri altezza, la paulownia è un toccasana per l’ambiente e per gli impollinatori, la sua casa ideale potrebbe essere il parco che nascerà dietro la stazione dei treni, nell’Oltreferrovia. Lì avrebbe a disposizione un terreno ampio, profondo, in cui mettere radici e dare il meglio di sé, contribuendo a ripulire l’aria – inquinatissima – della nostra città, regalando al contempo a primavera fioriture di eccezionale bellezza.
Jessica Bianchi