“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuoti tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone”: è il Principio della rana bollita esposto dal celebre linguista e attivista statunitense Noam Chomsky, che rappresenta idealmente la base da cui è scaturito il tema della 10^ edizione di Umoristi a Carpi, ovvero I cambiamenti climatici.
Titolo dell’edizione 2022 del concorso nazionale di grafica – promosso da Fondazione Casa del Volontariato, in collaborazione con USHAC e con il patrocinio di Comune di Carpi e Unione delle Terre d’Argine – è infatti I Cambiamenti Climatici… Per non subirli come rane bollite!
Applicando questa analogia agli esseri umani e al loro impatto sull’ecosistema del pianeta, è infatti possibile notare come, da un lato, gli stravolgimenti del clima inizino a infastidirci, persino a preoccuparci, ma dall’altro l’umanità continui, nel suo complesso, a comportarsi come la rana nella pentola: in attesa, senza riuscire ad adottare azioni capaci di ripensare la contemporaneità in favore del futuro, del benessere delle generazioni successive, le quali si troveranno a ereditare il mondo che sarà lasciato loro.
Cosa è possibile fare per mitigare gli effetti del cambiamento climatico? Un inizio passa sicuramente dal modificare qualche nostra abitudine ogni giorno.
Compito degli umoristi – che potranno inviare le proprie vignette fino al 28 maggio 2022 – sarà dunque quello di cogliere gli aspetti dei nostri comportamenti su cui la vignetta può rappresentare uno strumento efficace di ironia e stimolo alla riflessione e al cambiamento.
Dopo Volontariato, Lavoro, Generazione social, Pari Opportunità, Migrazioni, Salute e Benessere, Tutela dell’ambiente e materie plastiche, Gioco d’azzardo e Vite davanti allo schermo, sarà questo il tema della nuova edizione del concorso che prevede due sezioni: Giovani, fino ai 21 anni d’età, e Adulti, dai 22 anni in poi.
Oltre ai premi per i primi tre classificati di entrambe le sezioni, è anche previsto, per il terzo anno consecutivo, anche un riconoscimento speciale: il Premio Scuola, un buono di 500 euro per l’acquisto di materiale didattico, che sarà assegnato all’Istituto con il maggior numero di vignettisti partecipanti.
Oltre ai vincitori, tutte le opere ammesse verranno riprodotte su apposita pubblicazione, che sarà donata agli autori partecipanti.
“Siamo davvero lieti di essere giunti a un traguardo significativo e per nulla scontato come quello della decima edizione – commenta il Presidente della Fondazione Casa del Volontariato, Nicola Marino – segno che l’idea iniziale si è dimostrata corretta, e ha saputo radicarsi, raccogliendo l’interesse di disegnatori di ogni età e provenienza geografica. Anche il tema scelto quest’anno è particolarmente ‘caldo’, è proprio il caso di dirlo, perché nessuna persona razionale, che abbia a cuore il proprio futuro e quello delle generazioni più giovani, può fare a meno di sentirsi parte in causa. Se i cambiamenti climatici hanno sempre fatto parte della storia del pianeta, ciò che sta accadendo negli ultimi anni è, come riconosciuto dalla comunità scientifica, anomalo, perché innescato dall’uomo e dalle sue attività.
L’impatto del riscaldamento globale è già evidente: nella diminuzione del ghiaccio artico, nelle maree costiere in aumento, nel fatto che l’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato. Se, sulla scorta dei giovani dei ‘Fridays for future’, occorre pretendere che governi e organismi internazionali intraprendano politiche concrete volte alla mitigazione degli effetti del riscaldamento globale, occorre però ricordarci sempre che non possiamo delegare esclusivamente ad altri questo problema così drammatico. Il cambiamento parte, sempre, anche da noi stessi, e dai nostri comportamenti. Chissà che anche l’ironia intelligente non possa rappresentare uno strumento utile ad attivare una riflessione generatrice di quelle concrete azioni delle quali il mondo ha così tanto bisogno”.