A scuola di generosità

Gli alunni della scuola primaria Giovanni Pascoli, situata in via Berengario a Carpi, sono impegnati in un progetto di solidarietà che si è realizzato nel periodo natalizio e continua ancor oggi

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Gli alunni della scuola primaria Giovanni Pascoli, situata in via Berengario a Carpi, sono impegnati in un progetto di solidarietà che si è realizzato nel periodo natalizio e continua ancor oggi. Il progetto nasce dall’esigenza di incrementare il senso di solidarietà nei bambini rispetto alle realtà altrui, educandoli alla cura dell’altro e alla riscoperta di semplici atteggiamenti che esprimono attenzione nei confronti dell’altro. “Non grandi cose – spiega l’insegnante di religione Stefania Simeoni – ma nel loro piccolo in grado di regalare un momento di felicità e speranza ai bambini ricoverati nel Reparto di Pediatria dell’ospedale di Carpi e agli anziani ospiti delle strutture protette”.

Gli alunni di prima, seconda e terza classe hanno realizzato dei mandala a forma di palline di Natale utili per decorare l’albero della Pediatria mentre i più grandi di quarta e quinta classe si sono cimentati nella tecnica della pixel art per comporre quadretti natalizi da donare alle Case Residenza per Anziani Il Carpine e Il Quadrifoglio di Carpi. “L’idea è nata dall’intenzione di arricchire le pratiche solidali realizzabili durante il periodo natalizio – aggiunge la docente – andando oltre la donazione economica così da regalare gioia al prossimo attraverso un piccolo ma significativo e caldo gesto di vicinanza”.

“Per dare continuità al progetto e alla relazione tra bambini e anziani gli alunni delle Pascoli hanno consegnato agli ospiti della struttura “Sandro Pertini” di Soliera dei mandala colorati solo per metà così da esser completati dagli anziani e poi appesi alle pareti. Dagli anziani i bambini riceveranno altrettanti mandala colorati per metà che provvederanno a completare”. In tal modo è stato e sarà possibile la costruzione di un ponte tra le generazioni, creando occasioni di incontro in un periodo in cui la distanza fa da padrona.

Un modo semplice per creare dei legami di fraternità e dimostrare di essere comunità, per essere vicini ai bambini, alle loro famiglie, agli anziani e a tutti gli operatori sanitari che sono al lavoro in un periodo sicuramente difficile per tutti.

Sara Gelli