Sabato 22 gennaio, alle 16, sarà celebrata la Santa Messa solenne, presieduta dal vescovo Erio Castellucci, per la riapertura al culto della Chiesa parrocchiale di Budrione, dedicata alla Conversione di San Paolo, restaurata a seguito degli eventi sismici del 2012. Si tratta di un momento particolarmente atteso e ben preparato da tutta la comunità di Budrione che ritrova la sua chiesa dopo quasi dieci anni dal sisma del maggio 2012.
Il programma
L’appuntamento è per sabato 22 gennaio quando alle 15, si terrà un’illustrazione storico-artistica della chiesa e una presentazione dei lavori di restauro post sisma eseguiti, con gli interventi di Andrea Beltrami, direttore del Museo Diocesano, Luca Verrini, storico dell’arte e dell’architetto Mauro Pifferi, progettista del restauro post sisma. Alle ore 16 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Castellucci alla presenza delle Autorità civili e di quanti hanno contribuito a vario titolo al recupero della chiesa. Al termine il Coro Parrocchiale si esibirà in alcuni canti per festeggiare l’evento. L’accesso all’interno della chiesa parrocchiale di Budrione sarà contingentato nel rispetto delle norme anti covid-19 previste per le celebrazioni eucaristiche.
Il recupero post-sisma 2012
“Diversi sono stati gli interventi realizzati: da quelli per riparare i danni diffusi alla chiesa (lesionata dalla facciata alle volte, con crolli in copertura), al campanile, alla canonica e all’abitazione, a quelli di consolidamento delle murature. Inoltre – afferma l’architetto Sandra Losi, direttrice dell’ufficio diocesano per il patrimonio immobiliare – sono stati inseriti elementi di rinforzo e di presidio utili a contrastare il rischio di ribaltamento verso l’esterno delle pareti. A completamento sono stati eseguiti interventi di ripristino dei danni degli elementi in stucco e altri interventi di finitura parietale, fra cui il tinteggio di tutto l’esterno. Infine sono state realizzate opere per rendere di nuovo fruibile e accessibile, secondo la normativa vigente, anche a persone diversamente abili i locali della chiesa e degli spazi utilizzati per attività parrocchiali. Nell’arco di qualche mese sarà riposizionato in chiesa anche l’organo (posto qui dal 1898), il cui restauro è ancora in corso”.
I costi della ricostruzione
“Per la prima volta – continua l’architetto Losi – gli interventi di ricostruzione del patrimonio di proprietà di enti ecclesiastici e/o religiosi danneggiati da eventi sismici godono di finanziamento pubblico in quanto essi rivestono funzione pubblica. Il contributo ricostruzione riconosciuto comprende gli importi delle opere di riparazione, le spese tecniche, i costi di gestione tecnico-amministrativa e gli oneri fiscali.