13mila. Tanti sono stati i tamponi – tra molecolari e rapidi – eseguiti in un sol giorno (12 gennaio) nel modenese con una percentuale di positività sui primi pari al 22,9%.
Le lunghissime file di persone assiepate davanti alle farmacie per sottoporsi al tampone rapido fanno destare il sospetto che qualcuno “stia abusando di tale possibilità. D’altronde – commenta il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Antonio Brambilla – ci sono soggetti che se lo fanno a casa o in farmacia ripetutamente. Per giorni. Il tampone deve essere effettuato al momento opportuno. Ricordo poi che una persona positiva anche al secondo tampone di controllo, al 21esimo giorno può comunque uscire dalla quarantena poiché è dimostrato che un soggetto positivo ma asintomatico dopo tale periodo ha una contagiosità bassissima. Non per niente a livello centrale si sta discutendo della possibilità di tamponare solo i sintomatici per i quali, lo ribadisco, è il medico curante a inoltrare la richiesta”.
Insomma l’invito di Brambilla è quello di non prendere d’assalto le farmacie inutilmente: “se uno sta bene deve usare la mascherina Ffp2, non tamponarsi”. In questo modo “tutto il sistema ne avrà giovamento e si eviteranno ulteriori appesantimenti”.
Il tampone rapido, aggiunge il dottor Davide Ferrari, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica, “deve essere fatto solo quando è motivato da esigenze di sanità pubblica e poi, è bene ribadirlo, nonostante l’accuratezza sia molto migliorata non è certo come un molecolare”.
Jessica Bianchi