Dopo Migliarina, ora anche Sant’Antonio in Mercadello resta senza medico di base

La storia di Migliarina si ripete e ora a restare a bocca asciutta o, meglio, senza un medico di base, sono i residenti di Sant’Antonio in Mercadello. L’Ausl di Modena ha infatti comunicato ai pazienti che da fine mese cesserà il servizio dell’unico medico presente nella frazione.

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La storia di Migliarina si ripete e ora a restare a bocca asciutta o, meglio, senza un medico di base, sono i residenti della frazione di Sant’Antonio in Mercadello. 

L’Ausl di Modena ha comunicato ai pazienti di Sant’Antonio in Mercadello che da fine gennaio cesserà il servizio dell’unico medico presente nella frazione. 

“A Sant’Antonio in Mercadello – commenta Marina Rossi, segretaria del Circolo Pd di Novi di Modena –  con il pensionamento del medico che garantiva la sua presenza nella frazione più piccola del Comune di Novi, non sarà più attivo il Servizio di Medicina di Base. La carenza di personale medico ha messo quindi in difficoltà il paese.  Tale mancanza è causa di forte disagio in particolare per i cittadini più anziani e più fragili. Sollecitiamo pertanto l’Amministrazione Comunale a farsi carico del problema. Da parte nostra, insieme al gruppo consigliare che sosteniamo, siamo disponibili ad essere coinvolti in tale percorso affinché si possa trovare al più presto una soluzione e venga ripristinato il servizio”.

“L’Amministrazione di Novi di Modena è bene a conoscenza della soppressione dell’ambulatorio medico della frazione di S.Antonio in Mercadello prevista da ASL a seguito del pensionamento del Dott. Locatelli che avverrà il 31 gennaio”, spiega il sindaco Enrico Diacci.

“Già lo scorso 18 Novembre avevamo convocato la direzione sanitaria del Distretto Asl, il Presidente di Meditem (cooperativa medici di famiglia) e i medici del territorio per ragionare sulle difficoltà della sede di S.Antonio. Sapevamo che, in sede di pubblicazione per le candidature per gestire l’ambito territoriale di Rovereto/S.Antonio, l’esito è sempre stato zero. La nuova dottoressa che subentrerà a breve, ha accettato per un anno l’ambulatorio singolo su Rovereto, lasciando scoperta la sede di S.Antonio. Per andare incontro ai cittadini della frazione che non avranno più il presidio sul territorio, pensando sopratutto ad anziani e fragili, l’Amministrazione comunale ha quindi dovuto studiare soluzioni alternative”.

Saranno erogate risorse comunali per attuare, attraverso convenzione, il trasporto dei cittadini più in difficoltà che richiederanno un trasporto verso l’ambulatorio di Rovereto. Con la collaborazione dell’associazione roveretana CSAR, che già si occupa di trasporto sociale, si potrà prenotare gratuitamente il viaggio di andata e ritorno per raggiungere il medico a Rovereto una volta a settimana.

Inoltre, con l’aiuto della farmacia della frazione di S.Antonio, sarà possibile depositare, in un’apposita cassetta situata all’esterno dell’esercizio commerciale, le richieste cartacee per medicinali e prestazioni, per andare incontro ai cittadini che non hanno dimestichezza con la tecnologia o non hanno il supporto di una rete famigliare che possa aiutarli in questo tipo di esigenze.

L’istituzione del tavolo di aggiornamento sanitario, a cadenza settimanale, che prevede la partecipazione dell’Assessore ai Servizi Sociosanitari e dei medici di medicina generale del territorio, nato due anni fa in occasione della pandemia, ha permesso di un confronto continuo, non solo rispetto al quadro dell’andamento epidemiologico ma contestualmente ha favorito l’accrescimento di un maggior coordinamento dell’offerta socio-sanitaria.

Il pensionamento della vecchia guardia dei medici di famiglia rischia di mettere in crisi il sistema della medicina territoriale soprattutto nelle zone periferiche.

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