Pur con qualche fisiologico intoppo è partita ieri con grande afflusso da parte dei cittadini l’attività che vede le farmacie dell’Emilia-Romagna alle prese con i tamponi rapidi per decretare la fine dell’isolamento dei positivi e della quarantena per i contatti stretti.
Un servizio, a carico del servizio sanitario, che la Regione Emilia-Romagna ha deciso di fornire anche attraverso le farmacie per semplificare il ritorno alla vita sociale dei cittadini, in un momento in cui il numero dei contagi avanza senza sosta, pur con sintomi per lo più molto lievi o nulli tra i vaccinati, e il servizio sanitario rischia di faticare a garantire la rapidità necessaria.
Richiesta accolta con senso di servizio e responsabilità dai farmacisti, nonostante il carico sulle farmacie sia già molto consistente per la normale attività di screening e il flusso dei ‘tamponi seriali’ di quanti non sono vaccinati.
“Ennesima conferma – ha commentato il presidente di Federfarma Emilia-Romagna, Achille Gallina Toschi – di come e quanto la farmacia sia la vera porta d’accesso al sistema sanitario nazionale. E il sistema ha tenuto: abbiamo retto il colpo e – pur con qualche fisiologica lentezza da primo giorno – abbiamo ‘liberato’ diverse persone che hanno subito un isolamento più lungo del dovuto proprio perché non riuscivano a prenotare un tampone. Cercheremo di migliorare giorno per giorno anche questo servizio, pur continuando a garantire prima di tutto la precisione, la sicurezza e il rispetto di tutti i protocolli di sanificazione. Dobbiamo infatti in ogni modo evitare che il contatto avvenga proprio in farmacia; per questo rinnoviamo l’invito a tutti i cittadini a non venire in farmacia se si è sintomatici. Serve senso di responsabilità da parte di tutti, noi ci siamo al fianco delle istituzioni, per il miglior servizio ai cittadini”.
Le file sono state lunghe nella prima giornata e lo saranno verosimilmente anche nei prossimi giorni ma come ogni sistema anche questo necessita di un po’ di rodaggio prima di andare a regime.