E’ morto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Solo ieri era stata diffusa la notizia del suo ricovero in Italia per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario. Sassoli – ha annunciato il suo portavoce Roberto Cuillo – si è spento alle ore 1.15 dell’11 Gennaio presso il CRO di Aviano (PN) dove era ricoverato. Nelle prossime ore verrà comunicata data e luogo delle esequie”.
L’11 luglio dello scorso anno i Presidenti del Parlamento Europeo David Sassoli e della Commissione Europea Ursula von der Leyen, avevano visitato Carpi e l’ex Campo di Fossoli in occasione del 77° anniversario dell’eccidio nazista di Cibeno.
“Il mio pellegrinaggio qui – aveva detto Sassoli in quell’occasione – oggi ha un solo motivo, ribadire la necessità di salvaguardare i diritti di tutti. Quelli dei migranti, quelli di una magistratura e di una stampa indipendente, quelli della comunità omosessuale… Occorre avere una lucida coscienza storica per opporsi a ogni sistema di male. Non vogliamo sottovalutare le manifestazioni di odio e di discriminazione che si manifestano nello spazio europeo. Che il dibattito sulla ripresa delle nostre economie corra con la difesa dello stato di diritto dei nostri valori fondamentali, delle libertà dei nostri cittadini. Senza una ferma difesa dei suoi valori, l’Europa potrebbe indebolire la sua identità. I valori europei agitano perchè assicurano libertà, pace, giustizia e opportunità e se questo è possibile in Europa, è possibile ovunque. L’Europa è una costruzione in divenire, un cantiere. C’è qualcosa che ci unisce ai liberatori resistenti di un tempo: aprire ai giovani la porta di un domani migliore, questo è il nostro dovere”.
“La morte di David Sassoli – commenta il Presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti – è per me la morte di un amico fraterno. Un grande dolore. Poi la morte di un grande leader europeo, tra i maggiori convintamente europeisti. La morte di un uomo forte che ha combattuto a lungo e in silenzio un male terribile che alla fine ha prevalso. Non ne ha mai parlato, né ha lasciato intravedere che dentro di sé c’era un rovello che lo tormentava. E’ stato un uomo forte perché è riuscito a fare le sue battaglie nascondendo questa sofferenza. Nel luglio scorso aveva voluto venire al Campo di Fossoli e ha voluto portare anche Ursula von der Leyen perché fosse visibile da che parte stesse l’Europa democratica nella storia del novecento. Nel suo intervento si soffermó a lungo sulla figura di Giuseppe Dossetti, rendendo omaggio a uno dei suoi maestri nell’impegno politico oltre che al monaco di Montesole, l’altro luogo simbolo in cui si manifestò la crudeltà del mostro nazista. Fu l’ultima sua partecipazione a una manifestazione pubblica non istituzionale. Anche per questo consideriamo quella partecipazione il suo testamento politico, di cui gli siamo affettuosamente grati. In questo momento esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla signora Alessandra e ai figli Livia e Giulio“.
“La scomparsa di Sassoli mi ha colpito profondamente. Lo conoscevo di fama, prima come giornalista poi come parlamentare, e l’ho sempre apprezzato: poi l’ho conosciuto di persona nel luglio scorso, in occasione della storica visita al Campo di Fossoli con la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, e l’ho trovato una persona dalla sensibilità umana profondissima, che lottava per affermare diritti come solidarietà, pace, libertà e uguaglianza. Ha svolto il suo impegno politico e il suo incarico istituzionale con impegno e dedizione, e chi era con me a Fossoli ne ha apprezzato sia il profilo pubblico sia quello privato. Esprimo pertanto a nome della Città le più sentite condoglianze alla sua famiglia, unendoci al suo dolore”, ha dichiarato il sindaco Alberto Bellelli.