Federfarma chiarisce “I sintomatici devono continuare a rivolgersi al medico di medicina generale”

In relazione alla circolare della Regione Emilia-Romagna, che recependo la direttiva del Ministero della Salute sancisce che i test antigenici rapidi siano sufficienti, se positivi, per determinare un’infezione da Covid (anche senza conferma con tampone molecolare), Federfarma Emilia Romagna chiarisce che il tampone in farmacia resta riservato a coloro che si testano per precauzione e non a quanti avvertano sintomi riconducibili all’infezione.

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In relazione alla circolare della Regione Emilia-Romagna, che recependo la direttiva del Ministero della Salute sancisce che i test antigenici rapidi siano sufficienti, se positivi, per determinare un’infezione da Covid (anche senza conferma con tampone molecolare), Federfarma Emilia Romagna chiarisce che il tampone in farmacia resta riservato a coloro che si testano per precauzione e non a quanti avvertano sintomi riconducibili all’infezione.

“Con senso di responsabilità applichiamo quanto deciso dalla Regione, pur immaginando che probabilmente questa direttiva aumenterà ulteriormente il carico di lavoro sulle farmacie. Le migliaia di test fatti in questi mesi hanno già contribuito a scovare centinaia di positivi e in questo momento in cui il sistema di tracciamento è appesantito da una nuova ondata è bene che i test antigenici rapidi siano sufficienti ai fini della quarantena. Ribadiamo tuttavia che questa indicazione non modifica la procedura da attuare per i sintomatici, che devono rivolgersi al medico di medicina generale, il quale stabilirà la strada più opportuna e sulla base dei sintomi deciderà o meno l’esigenza del tampone molecolare. Coloro che hanno sintomi non devono presentarsi in farmacia, altrimenti si rischia di moltiplicare i contatti” dice il Presidente di Federfarma Emilia Romagna, Achille Gallina Toschi.

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