Sono più di 6mila le persone positive in isolamento domiciliare nel modenese, a cui si sommano i loro contatti stretti. “Un momento di pandemia acuto”, spiega il direttore sanitario dell’Ausl di Modena, Silvana Borsari, di cui non abbiamo comunque le reali dimensioni dal momento che, prosegue, “la diffusione del virus, spinta anche dall’arrivo della nuova variante Omicron, va bene oltre i tamponi positivi rilevati ogni giorno”. E se gli ospedali della rete al momento “reggono”, sono infatti 137 i posti letto attualmente occupati e solo dopo le feste si valuterà se e come “ridurre l’attività programmata”, è la gestione territoriale che stia rischiando di andare in mille pezzi. A partire dal tracciamento e passando per l’esecuzione dei tamponi molecolari e la loro refertazione. Anche questa mattina al Drive Through di Carpi si registrano code interminabili e attese che vanno ben oltre le due ore e non è certo la prima volta da quando i numeri dei contagi sono tornati a impennarsi.
“Dal canto nostro – spiega il direttore sanitario – cercheremo di trovare delle soluzioni diverse, magari dando orari più precisi. Il problema però è che spesso le persone si recano al drive tutte al mattino presto malgrado le indicazioni ricevute pensando di far prima. Non è così. Inoltre quelle persone sono tutte in quarantena non penso cambi loro la vita uscire alle 7 o alle 13…”.
A Modena si è passati da 2-3mila tamponi al giorno a 5mila, “eseguiti al freddo e in situazioni di disagio. Cercheremo di regolare maggiormente l’accesso anche avvalendoci della presenza della Polizia Municipale: gli agenti controlleranno che chi è in attesa abbia rispettato l’orario della convocazione in caso contrario verrà invitato a tornare al momento opportuno”.
Tra le ipotesi al vaglio dell’Ausl di Modena vi è anche quella di “modificare i protocolli di esecuzione dei tamponi. A fronte dei numeri elevatissimi che abbiamo stiamo ragionando sulla possibilità di sottoporre ciascun contagiato – e i suoi contatti stretti – a tampone solo a fine quarantena per evitare così doppi test su ogni singola persona (al netto del primo che accerta la positività). Non riusciamo a reggere il ritmo e anche se vi riuscissimo sarebbe il laboratorio a non tenere il passo, già oggi non sempre è in grado di assicurare una lettura in 48 ore. So che chi attende di essere liberato, soprattutto in questi giorni di festa e magari con delle vacanze prenotate, freme per sapere il risultati ma il sistema sta facendo fatica. So che è difficile ma chiedo di aver pazienza”.
E i militari promessi dal commissario Figliuolo? “Avevamo fatto una richiesta di personale militare di circa 80 persone da dedicare al contact tracing e ai drive ma al momento non abbiamo ricevuto risposta”, conclude Borsari.
Jessica Bianchi