Metti una mangiatoia in giardino o sul balcone e goditi lo spettacolo della natura

Il gelo è arrivato e con lui è giunto il momento di contribuire alla difesa della natura, a partire dai nostri amici alati. Basta un piccolo gesto quotidiano per assicurare loro un “porto” sicuro nel quale trovare cibo e acqua. Come? Appendendo una mangiatoia in giardino o sul balcone da riempire con tante leccornie a misura sia di granivori che di di insettivori ovviamente…

0
2456

Il gelo è arrivato e con lui è giunto il momento di contribuire alla difesa della natura, a partire dai nostri amici alati. Basta un piccolo gesto quotidiano per assicurare loro un “porto” sicuro nel quale trovare cibo e acqua. Come? Appendendo una mangiatoia in giardino o sul balcone da riempire con tante leccornie a misura sia di granivori che di di insettivori ovviamente… “E’ essenziale collocare la mangiatoia – spiega la delegata Lipu di Carpi, Daniela Rustichelli – in un punto riparato e lontana dall’accesso a gatti e altri predatori. Tutti vorremmo averne una accanto alla finestra per vedere da vicino questi piccoli amici ma ricordiamoci che se per noi questo è solo un diletto secondario, per loro disporre di una mangiatoia è una questione di sopravvivenza, soprattutto ora che reperire cibo è molto difficile e le bacche sono completamente gelate”.

Fino ad aprile la mangiatoia può essere rifornita di “granaglie miste acquistabili nei negozi per animali ma io consiglio di non rinunciare mai ai semi di girasole, possibilmente quelli piccoli e scuri, i migliori, poiché garantiscono agli uccelli di assumere oli preziosi che si traducono in energia. Molte persone optano per le palle di grasso che si trovano in commercio – prosegue Daniela – ma personalmente condivido la posizione di vari esperti ornitologici i quali ritengono tale grasso animale un cibo non naturale per gli insettivori che, mangiandone, rischiano di compromettere la fluidità del sangue, anche in considerazione della piccolezza dei loro vasi sanguigni e delle temperature rigidissime con cui devono convivere. Via libera invece a semi misti, arachidi non salate, noci, nocciole, fondi di torta o di panettone, biscotti sbriciolati, uvetta e pastone per insettivori, ovvero insetti disidratati che garantiscono l’assunzione di proteine… Saranno poi gli uccelli a decidere cosa mangiare”. Accanto alle mangiatoie sarebbe opportuno “mettere anche una vaschetta con dell’acqua da cambiare frequentemente perchè in inverno gli uccelli non riescono a dissetarsi dal momento che spesso le fonti d’acqua sono gelate. Ogni tanto, nelle giornate miti e durante le ore più calde, alcuni uccelli potrebbero anche decidere di farsi un bagnetto”, sorride la delegata della Lipu. E se all’inizio la mangiatoia verrà snobbata non demordete e non abbandonate la speranza, gli uccellini, dapprima diffidenti, arriveranno, ma coi loro tempi: “appena qualcuno, soprattutto cinciallegre e pettirossi, si azzarderà a frequentarla, gli altri arriveranno a ruota. E allora potrete scorgere fringuelli, codibugnoli, verdoni, frosoni, cinciarelle, merli…”.

Per evitare che al banchetto partecipino anche ospiti sgraditi, come colombi, tortore o ghiandaie, basterà rivestire la mangiatoia (che può essere realizzata anche riciclando contenitori in plastica) di una rete a maglia larga che consentirà l’ingresso solo ai più piccini.

Gli uccelli sono “abitudinari – spiega Daniela Rustichelli – e frequentano le mangiatoie in orari stabiliti. Il mio consiglio è quello di non disattendere le loro aspettative. Una volta collocata, la mangiatoia dev’essere sempre rifornita onde evitare di compromettere la sopravvivenza degli uccelli che vi si cibano e che, confidando in un punto specifico di ristoro, avrebbero difficoltà a trovare velocemente altro cibo in città”.

E poi ricordate, il giardino vive anche in inverno e quindi è consigliabile lasciare i nidi artificiali appesi ai rami affinché possano fungere da rifugio per gli uccelli, così come i cumuli di sterpi e rami possono diventare un confortevole dormitorio per scriccioli, pettirossi e ricci.

“Le prime mangiatoie – conclude la delegata Lipu – sono le siepi di sanguinello, prugnolo, ligustro, sambuco, biancospino… purtroppo però stanno scomparendo in campagna come in città. Non mi stancherò mai di ripeterlo, oltre agli alberi, piantiamo siepi, assicurando così la biodiversità e l’equilibrio di cui il nostro ecosistema necessita”.

Jessica Bianchi

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp