E’ tutto pronto per il Concerto degli Auguri nell’incantevole cornice di Sant’Ignazio in Corso Fanti, 44 sabato 18 dicembre, alle 17, si esibiranno la Corale Le Nuvole e il Coro Ushac Arcobaleno sotto la direzione di Francesca Canova, con la straordinaria partecipazione del soprano Serena Daolio e con Elisa Lolli a presentare il repertorio natalizio e i fuori programma che allieteranno il pubblico presente (ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento dei posti, accesso con green pass, tel. 3491969617 o info@ushac.it). E’ l’occasione che Mario coglie al volo per fare un regalo a tutti coloro che con lui fanno parte della corale, ma in realtà è un dono per tutti coloro che oggi stanno bene e sono in salute: “nulla è scontato, la salute non è uno status quo di diritto. Quando sono andato a letto la sera prima ero tranquillo, mi sono alzato sfasciato. Cerchiamo la felicità nell’aria fritta quando ce l’abbiamo nelle nostre tasche”. Quattro anni fa l’ictus che lo ha colpito a cinquant’anni, “mi ha stravolto la vita e messo in ginocchio ma sono ancora vivo. C’è chi cade nel pozzo e non ne esce più, chi ne esce indenne e chi, come me, ne esce fracassato. Nel momento in cui ho recuperato un minimo di lucidità, dal fondo del pozzo ho sentito voci a me familiari che sono diventate una ‘fune’ di speranza a cui mi sono aggrappato con tutte le mie forze. Dopo cinque mesi di ospedale sono riuscito a uscire dal pozzo, ho rivisto parenti e amici ma non tutti: qualcuno non c’era forse per colpa mia, forse in quel momento c’è stata una selezione naturale tra amici e veri amici. Ho cominciato a fare i primi passi e tornato a casa pensavo che avrei trovato il paradiso convinto che avrei potuto riprende la mia vita. In realtà se la prima fase è difficile, la seconda lo è ancora di più. La perdita della patente e del lavoro mi hanno messo a dura prova e incattivito ma con Senso di Vasco Rossi nelle orecchie mi sono chiesto come potevo rimettermi in gioco e sono arrivato a maturare l’idea che per me questa cosa che mi era capitata era un’opportunità per essere una persona migliore. Se non sono più in grado di essere la colonna portante della mia famiglia, posso essere comunque pilastro perché la casa regga. Ho moglie e due figli che avevano 5 e dieci anni e mi sono chiesto come potevo aiutarli in tempo di pandemia ed essere un esempio per loro”.
E’ nato così il vaccino Never Surrender, Mai Arrendersi, “che copre tutte le varianti” sorride Mario “sia quando a scuola qualcosa non va bene sia nello sport se si sta perdendo una partita”.
E’ questo il mio regalo per tutti e ricordatevi che “la vita è un bene prezioso, l’importante è accorgersene prima che sia lei a ricordarcelo” conclude Mario, testimone per Alice Carpi odv, anche per coloro che rimangono nell’ombra e non hanno la possibilità di esprimere tutte le loro difficoltà.
Sara Gelli