In Piazzetta arrivano gli street tutor. La loro funzione? Mediare conflitti

“Non chiamatele ronde”. Sono state queste le prime parole del sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, nel presentare il progetto sperimentale di street tutor che decollerà in città, verosimilmente a partire dalla prossima primavera, e che ha avuto l’avallo della Prefettura.

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“Non chiamatele ronde”. Sono state queste le prime parole del sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, nel presentare il progetto sperimentale di street tutor che decollerà in città, verosimilmente a partire dalla prossima primavera, e che ha avuto l’avallo della Prefettura. Gli street tutor non sono volontari, bensì persone che rientrano negli elenchi prefettizi, spesso con esperienza di buttafuori nei locali, “e che verranno dovutamente formati secondo le linee previste dalla Scuola regionale della Polizia locale”, spiega il comandante della Polizia Locale dell’Unione delle Terre d’Argine, Davide Golfieri. La loro è una funzione di “mediazione dei conflitti. In questa prima fase saranno dislocati in Piazza Garibaldi ma la previsione è quella di impiegarli anche in altre zone della città e, in particolare, in prossimità dei locali. Coordinati da noi, si muoveranno entro un perimetro ben preciso”, specifica Golfieri. L’esempio a cui si rifà l’Amministrazione carpigiana è quello di Bologna e Imola dove queste figure stanno dando un contributo importante in termini di presidio, in particolare nei luoghi deputati alla movida. “Non sono sostitutivi delle Forze dell’Ordine, sia chiaro. Rappresentano piuttosto – continua il sindaco – una sorta di membrana, un ponte tra le legittime esigenze di quiete dei residenti e quelle dei gestori dei locali per favorire così una civile convivenza. Oggi nelle fasce notturne, quando gli avventori defluiscono dai locali i centralini delle Forze dell’Ordine vengono letteralmente tempestati di segnalazioni spesso generiche e che dunque non consentono interventi commisurati alla gravità dell’evento in atto. Gli street tutor, al contrario, grazie alla loro formazione, saranno in grado di interloquire con gli operatori garantendo segnalazioni e richieste di intervento qualificate”. Gli street tutor, così come previsto dalla legge, “non saranno armati e indosseranno una divisa per essere immediatamente riconoscibili. Il progetto che abbiamo messo in campo, grazie a un finanziamento regionale di 92mila euro,  prevede poi l’implementazione del sistema di videosorveglianza e un aumento della presenza della Polizia Locale”, aggiunge l’assessore alla sicurezza, Mariella Lugli. L’obiettivo è chiaro: tutelare i residenti, cercando di arginare fenomeni violenti, di inciviltà o di uso improprio degli spazi pubblici e far sì che “la città sia viva, frequentata, vivibile e sicura anche nelle fasce serali e notturne”, conclude Lugli. Per gli street tutor sono stati messi a disposizione 35mila euro e, calcolatrice alla mano, l’Amministrazione stabilirà su quante figure poter fare affidamento. “Persone che verranno selezionate tramite bando”, sottolinea il comandante Golfieri.

Jessica Bianchi 

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