Vigili del Fuoco, per quanto ancora Carpi dovrà restare senza autoscala?

Dopo essere stata a Ravenna per più di venti giorni, l’autoscala in forze al Distaccamento di Carpi, era tornata a casa, dove è stata tagliandata, prima di ripartire nuovamente alla volta di Reggio Emilia. Un’assenza che, potenzialmente, compromette sia la sicurezza dei Vigili del fuoco che l’incolumità dei cittadini.

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Vigili del Fuoco ancora in affanno a causa di una gestione e programmazione degli acquisti a livello centrale a dir poco scellerata. E’ della settimana scorsa la notizia della rottura dell’autoscala in servizio presso il Comando provinciale di Reggio Emilia e della conseguente – ed ennesima – partenza di quella di Carpi per tentare di metterci una toppa. La coperta è corta si sa, ma è vergognoso che la nostra città, coi suoi numerosi palazzi, resti nuovamente priva di un mezzo fondamentale per gli interventi antincendio e di soccorso in altezza soprattutto nella stagione invernale quando il rischio che si verifichino incendi sui tetti aumenta sensibilmente. Una carenza che peraltro si protrarrà per mesi poiché l’autoscala reggiana se ne resterà in manutenzione almeno fino al mese di febbraio.

Un’assenza che, potenzialmente, compromette sia la sicurezza dei Vigili del fuoco che l’incolumità dei cittadini. 

In tutta la Regione tira una pessima aria ma in provincia di Modena nel corso degli ultimi anni la situazione si è progressivamente aggravata. Dopo essere stata a Ravenna per più di venti giorni, l’autoscala in forze al Distaccamento di Carpi, era tornata a casa, dove è stata tagliandata, prima di ripartire nuovamente alla volta di Reggio. Questo vuol dire che a “presidiare” il modenese oggi c’è una sola autoscala, quella del Comando di Modena. 

Ergo se la sua presenza è richiesta in un’area compresa tra Carpi e il Po, passando per parte del territorio reggiano, i tempi di intervento – vitali in caso di incendio e di evacuazione di uno stabile – si allungano inevitabilmente. Insomma siamo seduti su una polveriera pronta a esplodere. Basti pensare che nelle ore di punta, utilizzando la Nazionale per Carpi, i pompieri, nonostante le sirene spiegate, impiegano 40 minuti per raggiungere la nostra città. Un’eternità. E se poi, come accaduto nei giorni scorsi, la scala dovesse essere impegnata per ore in Appennino, a muoversi verso la Bassa dovrebbero essere i mezzi provenienti da Reggio Emilia, Bologna o Parma. Della serie, campa cavallo… Per tentare di contenere i potenziali danni e cercare di allungare la copertina, il Comando di Modena ha chiesto ai vicini reggiani di mettere a disposizione almeno la piattaforma A-Trid, mezzo dotato di cestello che pur non garantendo la stessa efficienza dell’autoscala è pur sempre un passo avanti rispetto alla falla che si è aperta in città. Ricordiamoci che un intervento impegnativo come quello del marzo scorso, quando un rogo si scatenò all’interno di un appartamento al terzo piano del Biscione in via Unione Sovietica rendendo necessaria l’evacuazione di tutte le famiglie del civico 4 a causa del denso fumo, senza l’autoscala di Carpi avrebbe potuto avere un epilogo ben diverso. I residenti del palazzo di via Unione Sovietica sono stati fortunati così come lo è stato l’operaio che il 25 novembre, in un cantiere di via lago Calamone, è rimasto infortunato ad alcuni metri di altezza mentre era impegnato nel montaggio di una gru, recuperato e tratto in salvo dai pompieri.

Ora però l’autoscala non c’è più: in tutta la provincia di Modena ne resta solo una: cosa succederebbe se ci fossero contemporaneamente due gravi incendi ai piani alti? Non solo gli uomini del distaccamento di Carpi sono in grave sottorganico ma non hanno nemmeno a disposizione i mezzi necessari per lavorare in sicurezza e garantire un intervento tempestivo. Carpi deve avere una autoscala e potersela tenere ogni sacrosanto giorno. Per quanto potrà andarci bene?

Jessica Bianchi