L’assessore alle Politiche Sociali Tamara Calzolari ha dato lettura, nel corso del Consiglio Comunale dello scorso 18 novembre, della risposta dell’Ausl di Modena all’interrogazione presentata dal Partito Democratico – Carpi 2.0 Centro Sinistra di Carpi al fine di far luce sulle numerose criticità riguardanti l’Ospedale Ramazzini e, in particolare, circa la carenza di personale presso il Pronto Soccorso e l’assenza di un’automedica, mezzo di soccorso avanzato fondamentale per una città di oltre 72mila abitanti. Il Pronto Soccorso di Carpi, sottolinea l’Ausl, “sta affrontando una particolare criticità organizzativa legata a una progressiva riduzione dell’organico medico che nelle ultime settimane si è particolarmente aggravata. Il personale che dovrebbe essere in organico sarebbe pari a 19-20 unità ma oggi è ridotto di circa il 50%”. Una carenza a cui l’Ausl sta tentando di far fronte attraverso “una riorganizzazione temporanea del servizio che prevede una riduzione del personale nella fascia diurna”. Sono poi state messe in atto, assicura l’azienda sanitaria, “strategie di collaborazione professionale all’interno del Dipartimento di Emergenza-Urgenza, sia con altre Unità operative dell’Ospedale Ramazzini”. Sarà per questo che l’attigua Medicina d’Urgenza dopo essere stata sanificata ha riaperto i battenti con soli 4 posti letto, come confermato dal direttore generale Antonio Brambilla?
Una contrazione del numero di medici operanti che comporta un inevitabile allungamento dei tempi di attesa con conseguenti disagi per l’utenza: “rispetto ai tempi di attesa – prosegue l’Ausl – il monitoraggio effettuato ha rilevato un aumento per i codici bianchi, mentre risultano stabili per quelli verdi e arancio”.
Un altro punto dolente messo in evidenza dai consiglieri del Pd è rappresentato dal fatto che sui mezzi di soccorso della nostra città non ci sono medici. Perchè Carpi non può contare su un’automedica? Anche in questo caso l’Ausl risponde picche: “la valutazione del progetto automedica su Carpi che era partita nel 2019, ha subito una battuta d’arresto per le difficoltà che si son accentuate durante la pandemia a reperire personale medico e infermieristico professionalmente qualificato e quantitativamente congruo. Il Dipartimento di Emergenza e Urgenza insieme alla Centrale Operativa del 118 ha predisposto una specifica Istruzione Operativa che prevede che in caso in cui in aree non fornite di mezzi con medico a bordo come quella di Carpi si renda necessario l’intervento di tali mezzi, l’operatore della centrale 118 ne attivi uno da un’area limitrofa, valutando la competitività anche di altri mezzi”.
Come Amministrazione, ha chiosato Calzolari, “siamo preoccupati per i disagi che questa situazione del personale sta portando all’utenza e continueremo a stimolare la direzione dell’Ausl a trovare soluzioni per risolverli il prima possibile. Siamo consapevoli che si tratta di una situazione che riguarda moltissimi ospedali, ma non ci rassegniamo e lavoriamo affinché si trovino le risorse umane anche per far ripartire il progetto dell’auto medica che riteniamo essere un presidio importante per il nostro territorio”.
Jessica Bianchi