C’è un posto a Carpi dove sembra di fare un salto nell’America del Sud. Qui pascolano allegramente gli alpaca, belle e curiose creature che suscitano in chi le guarda un moto di simpatia. Questo posto è Loto Centro Riabilitativo: un centro di pet therapy immerso nelle campagne di via Budrione Migliarina est n°68-69, nato di recente grazie alla passione di Silvia Gozzi, tecnico di riabilitazione psichiatrica e dell’apprendimento, nonché manager della biodiversità e mamma di due bambini.
Come è nata l’idea di creare un allevamento di alpaca a Carpi?
“In questi ultimi due anni funestati dalla pandemia, ho sentito forte l’esigenza da parte di tante persone di tornare in contatto con la natura. Come riabilitatrice ho riscontrato in molti bambini e ragazzi, soprattutto nel periodo successivo al lockdown, l’insorgenza di numerose e diverse difficoltà sul profilo emotivo, relazionale e comportamentale. Osservando questa situazione è nato in me il desiderio e l’urgenza di fare qualcosa come professionista. Ho deciso così di unire il mio lavoro alla mia grandissima passione per la natura cercando di creare un luogo amichevole e accogliente immerso nella natura e a contato con gli animali. La natura, infatti, offre molte possibilità di lavoro e, uno degli aspetti al quale tengo particolarmente, è la necessità di generalizzare apprendimenti e conquiste del lavoro prettamente ambulatoriale. La mia idea, quindi, è quella di partire da attività ambulatoriali in contesti individuali o a piccolo gruppo per poi generalizzarli in ambienti naturali attraverso attività all’aria aperta. Il contatto con gli animali fornisce inoltre un lavoro su vari aspetti riabilitativi e di cura”.
Perchè hai scelto proprio gli alpaca come animali per fare terapia assistita?
“Ho deciso di portare dentro Loto animali come galline, conigli, anatre ma anche e sopratutto alpaca a seguito di un percorso svolto in Trentino per acquisire le competenze necessarie per proporre attività a contatto con questo animale, e prendere il patentino di Alpaca training. La scelta degli alpaca ricade sui loro aspetti caratteriali: sono infatti animali molto mansueti e pacifici. In letteratura vi sono vari studi, condotti soprattutto in America, Francia e Germania, i quali riportano gli enormi risvolti positivi sul piano socio – riabilitativo e psicologico derivanti dall’approccio di bambini e adulti con disabilità e non solo con questi animali.
Cesare e Zenzero, così si chiamano i miei due alpaca, e a marzo del 2022 ne arriveranno altri due, sono creature meravigliose che sto imparando a conoscere meglio giorno dopo giorno. Per il momento svolgo attività con i miei pazienti, attività che spaziano dall’orto, alla raccolta della frutta al contatto con gli animali, il tutto partendo da attività preparatorie ambulatoriali. Questo aspetto è importantissimo. Ho deciso però di aprire le porte anche alle scuole e ai centri diurni del territorio proponendo un primo approccio in natura e con gli animali. A seconda delle richieste e necessità di insegnanti e operatori propongo attività specifiche e mirate ai bisogni e obiettivi che si vogliono raggiungere. Proporrò anche laboratori in natura e passeggiate per le famiglie per dare la possibilità anche ai privati di vivere un’esperienza diversa dal solito. Mi piacerebbe che questa realtà potesse diventare un’opportunità per il nostro territorio in quanto credo molto nelle potenzialità del contatto con la natura a qualsiasi età”.
Chiara Sorrentino