“Costruiamo insieme una metropolitana urbana pedonale per una vita attiva e sana”

L'ingegner Luciano Rizzi, ideatore del progetto di metropolitana urbana pedonale che a Carpi è presente su Facebook col nome di MuoviCarpi, spiega in cosa consiste e invita la cittadinanza ad aderire per realizzare altri binari su cui viaggiare a piedi insieme ad altre persone, a vantaggio della salute.

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Ing. Luciano Rizzi

A marzo di quest’anno è partito anche a Carpi il progetto di Città Attiva per la costruzione di una rete metropolitana urbana pedonale che si è costituito su Facebook col nome di MuoviCarpi.

Il progetto, ideato dall’ingegner Luciano Rizzi e già realizzato con successo in altre città, da noi è ancora in fase di costruzione.  Ad oggi è attiva solo una delle sette aree di metropolitana urbana progettate dall’ingegnere. Si tratta dell’area 4 (MetroCarpiArea4) nata grazie al gruppo di cittadini che si è costituito in quella zona e che si articola attraverso le seguenti stazioni: Carabinieri, Pizzikotto, Scuole Frank, Scrittori Latini, Foro Boario, Via Sbrilanci e Scuole Giotto.

“Adesso cerchiamo cittadini per costruire la metropolitana anche sulle altre aree. Ho già progettato un altro binario a Carpi – ha spiegato l’ingegner Rizzi – e per farlo partire servono almeno 3/6 persone disponibili a fare il Capo Treno. Devono solo darmi la loro disponibilità a guidare un treno di cammino una volta la settimana per un periodo di 1-3 mesi e permettere così l’avviamento del progetto”.

Una rete metropolitana pedonale autogestita dalla comunità. Questo è in sintesi il progetto di Città Attiva ideato da Rizzi, professore di Impianti Educativi per la Salute alla facoltà di Medicina e Chirurgia di Ferrara, e lanciato a Carpi la scorsa primavera su iniziativa di Giulia Paola Ghilardini e altri cittadini carpigiani che avevano visto il progetto avviato con successo in altre città tra cui Modena, Spilamberto e Castelfranco.

Ingegner Rizzi quando parla di metropolitana urbana pedonale si riferisce a un’infrastruttura materiale? 

“No, si tratta di un’infrastruttura tecnologica immateriale che viene progettata e poi “installata” sul territorio urbano. Un’infrastruttura che funziona, però, come una vera metropolitana: ovvero le persone salgono e scendono ad orari stabiliti, in giorni prefissati e percorrono convogli urbani e che innesca, nel breve periodo, un programma per la salute, a costo zero e a km zero in forma di autogestione da parte della comunità”.

Quale compito svolge il Capo Treno?

“Il Capo Treno è colui che fa salire e scendere le persone dal convoglio. Si occupa di mantenere la velocità costante e di passare in orario da tutte le stazioni. Non controlla il gruppo e non è responsabile della sicurezza dei passeggeri”.

Quanto è lungo ogni binario?

“Il percorso ad anello è lungo circa 6 km e diventa una metropolitana urbana tramite le stazioni per salire e scendere dal binario, identificate nei punti riconoscibili dai residenti e baricentriche di zone ad alta densità abitativa”.

Quali sono i treni della metropolitana pedonale e gli orari?

“I treni e gli orari sono fissi e sono: ore 6 Freccia Bianca che percorre 6 km/h; ore 9 Regionale che percorre 5 km/h; ore 15 Intercity che viaggia a 5,5 km/h; ore 19 Intercity, Regionale e Frecciarossa con quest’ultimo che viaggia a 6,5 km/h”.

Per ‘giocare’ sul binario si può scaricare l’applicazione gratuita METROCarpi oppure consultare gli orari sulla pagina Facebook. Basta scegliere un treno e leggere il giorno e l’orario in cui passa dalla propria stazione, poi venire in stazione all’ora esatta, salire sul treno e scendere all’arrivo. Tutto questo camminando a un ritmo sostenuto”.

Quali sono gli obiettivi del progetto?

“Gli obiettivi si concentrano sulla promozione dell’attività fisica, sulla prevenzione di alcune patologie e della loro gestione, sul cambiamento dello stile di vita. Tutti dovrebbero svolgere regolarmente un’attività fisica, come la camminata veloce, per migliorare complessivamente salute e condizione fisica, e prevenire vari disturbi e malattie.  Il progetto punta alla ricerca dell’empowerment collettivo piuttosto che di quello individuale, perché l’empowerment collettivo si è dimostrato più efficace nel raggiungere cambiamenti comportamentali al riguardo dell’inattività fisica. 

La presenza dei gruppi aiuta a raggiungere l’obiettivo di frequenza (almeno tre volte la settimana da 1 ora, tutto l’anno). Pertanto raccogliete l’appello e diventate anche voi Capo Treno di questa metropolitana che permette di compiere un viaggio verso il miglioramento della propria salute tutti insieme”.

Chiara Sorrentino