Focolaio alle Don Milani: scuola “chiusa”, ma i bambini stanno bene

I primi casi di alunni positivi, ha spiegato il direttore dell'Igiene Pubblica dell'Ausl di Modena, Giovanni Casaletti, “sono stati rilevati nelle giornate di domenica e lunedì, ma erano isolati e non avevano suscitato particolare preoccupazione”. Immediatamente è scattata l’attività di screening tramite tampone e, prosegue il dottor Casaletti, “in particolare in due classi, la percentuale di alunni positivi è risultata notevole. Al momento sono in atto le indagini epidemiologiche tese a individuare i vari contesti di contagio”.

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Sono 29 ad oggi le positività riscontrate, in quattro classi diverse della Scuola primaria Don Milani di Carpi. Un focolaio importante che ha indotto il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Modena a correre ai ripari e a sospendere temporaneamente l’attività didattica in presenza in tutta la scuola. I primi casi di alunni positivi, ha spiegato il direttore dell’Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena, Giovanni Casaletti, “sono stati rilevati nelle giornate di domenica e lunedì, ma erano isolati e non avevano suscitato particolare preoccupazione”. Immediatamente è scattata l’attività di screening tramite tampone e, prosegue il dottor Casaletti, “in particolare in due classi, la percentuale di alunni positivi è risultata notevole. Al momento sono in atto le indagini epidemiologiche tese a individuare i vari contesti di contagio”.

Giovanni Casaletti

Questo focolaio, sottolinea il direttore dell’Igiene Pubblica, “non significa che la scuola abbia allentato sul fronte del rispetto delle misure anti Covid. Non dimentichiamo infatti che la ripresa della vita sociale e le occasioni di trasmissione del virus durante le attività extra scolastiche oggi si sono moltiplicate”.

I bambini stanno bene e solo “due o tre hanno manifestato sintomi”, assicura il dottor Casaletti il quale chiede ai cittadini la massima collaborazione: “quando compiamo l’indagine epidemiologica non possiamo far altro che fidarci di quanto ci viene detto. Al momento, stando ai dati raccolti pare che siano le famiglie i principali contesti di contagio ma abbiamo la sensazione che quelli extra famigliari siano sottostimati, serve sincerità. Solo così possiamo intraprendere le azioni necessarie per arginare i contagi”.

J.B. 

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