Test salivari, genitori favorevoli… solo a parole. Le cose miglioreranno con il rinnovo dei congedi parentali per quarantena?

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Sono iniziati nel mese di ottobre i test salivari nelle scuole, due di Carpi e quattro di Modena, per monitorare l’andamento del virus tra gli alunni che non si possono vaccinare e i risultati della prima settimana non sono incoraggianti. Non tanto dal punto di vista della pandemia, quanto piuttosto per il fatto che molti genitori pur aderendo alla campagna di screening che è su base volontaria, hanno riconsegnato il test inutilizzato. Alle scuole elementari Pertini e Rodari è risultato idoneo il 52% dei test salivari riconsegnati, praticamente la metà: il 48% dei tamponi riconsegnati dalle famiglie delle due scuole all’azienda sanitaria per essere processato, in realtà non è mai stato eseguito. L’adesione alla campagna è su base volontaria e solo i genitori che hanno deciso di partecipare consegnano il tampone una volta utilizzato: come è possibile che pur aderendo a parole, nei fatti riconsegnino ‘in bianco’?

È poco credibile l’ipotesi che il test non sia stato eseguito correttamente dai genitori perché, nonostante sia da eseguire in autonomia ogni quindici giorni è di una facilità estrema e le famiglie sono state invitate a partecipare a un incontro on line sulle modalità di attuazione del piano di monitoraggio: la scuola consegna ogni quindici giorni il test che, una volta eseguito, è da riconsegnare a scuola. Il ritiro e l’analisi sono a carico dell’Ausl di Modena.

“Fare un test salivare ai propri figli non è una cosa drammatica – aveva sottolineato il direttore generale Ausl di Modena Antonio Brambilla – e peraltro è un’indicazione che ci ha dato la Regione e quindi un impegno di Ausl e un carico di lavoro per il laboratorio. Famiglie…dateci una mano”.

È molto probabile che le famiglie abbiano avuto il timore di finire in quarantena col proprio figlio in caso di esito positivo: per restare a casa con i bambini fino a oggi era necessario usare permessi e ferie perché la quarantena non era più retribuita.

Il rinnovo è stato deciso nell’ultimo decreto Fiscale 2021-2022 approvato il 15 ottobre: i genitori che lavorano e hanno figli in Dad o in quarantena da Covid 19 potranno godere del congedo parentale che copre la retribuzione del genitore lavoratore al 50% e non al 100% da parte dell’Inps, questi congedi sono stati finanziati già per il 2021 e fino al 30 giugno.

Le cose miglioreranno con il rinnovo dei congedi parentali per quarantena?

 

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