Le nuove Linee di indirizzo per il triage nei Pronto soccorso approvate dalla Giunta regionale – e che in tutti i Ps della provincia di Modena verranno applicate a partire dal 14 ottobre – prevedono cinque codici colore: rosso per l’emergenza, richiede una valutazione immediata da parte dei sanitari; arancione per l’urgenza indifferibile, 15 minuti come tempo di attesa massimo per la presa in carico; azzurro per l’urgenza differibile, 60 minuti tempo d’attesa massimo; verde per l’urgenza minore, 120 minuti al massimo e; bianco per la non urgenza, 240 minuti al massimo. La ratio del cambiamento? Tener conto non solo del livello di criticità di chi arriva in Pronto Soccorso, ma anche della complessità clinico-organizzativa e dell’impegno assistenziale necessario per attivare un percorso, in modo da ottimizzare il “flusso” dei pazienti.
Gli obiettivi sono molteplici: la presa in carico precoce tramite una serie di attività che precedono la visita medica, l’individuazione della priorità d’accesso alle cure mediche e l’indirizzo verso percorsi diagnostico-terapeutici sempre più appropriati. La valutazione di triage, funzione di competenza infermieristica, (a Carpi viene fatta da 3 infermieri durante il giorno e 2 di notte) è un processo che coincide con l’accoglienza del paziente e rappresenta il momento di inizio della presa in carico da parte del servizio. In questa circostanza si identificano non solo le condizioni di criticità, ma anche le eventuali situazioni di fragilità che possono richiedere l’attivazione di percorsi specifici sia in ambito sanitario che assistenziale e sociale.
Alla definizione del codice colore, ora, oltre alla criticità concorreranno ulteriori fattori, quali il livello di dolore e la sua gestione, l’età, il grado di fragilità e/o disabilità, particolarità organizzative e di contesto locale.
Dopo la fase di Triage, riuscirà il Ps di Carpi dove all’appello mancano oltre dieci medici a stare al passo e a rispettare i tempi di presa in carico dei pazienti?
J.B.