Non le bastano i disservizi sulla linea ferroviaria tra Mantova e Modena, Giorgia ha quindici anni, frequenta la seconda superiore e ogni giorno si ritrova una nota per ritardo breve. Ha scelto un istituto superiore ad indirizzo sanitario e tutti i giorni affronta il viaggio da Rolo a Modena e ritorno senza sentirne il peso nonostante i disagi e i sacrifici. Quando esce da scuola, per esempio, deve attendere un’ora alla stazione di Modena, che non è proprio un bel posticino, prima di poter prendere il treno verso casa.
All’andata, scesa dal treno in stazione, deve prendere l’autobus per raggiungere la scuola. Fino all’anno scorso le era concesso un permesso per un breve ritardo ma quest’anno le è stato negati e continua a ricevere note per ritardo breve. “Il permesso che la scuola concederebbe a Giorgia è fino alle 8.10 ma non basta perché lei arriva alle 8.15, al massimo 8.18 dipende dal traffico della città. L’anno scorso ci era stato accordato ma quest’anno no e non so il perché. Ci è stato detto che chi abita nel reggiano non ha gli stessi diritti di chi vive nel modenese. E’ una scuola per chi abita in provincia di Modena e ha fatto accordi con Seta per gli orari e chi abita sotto Reggio non ha gli stessi diritti, ci è stato risposto. Quando poi è la stessa linea che serve anche Carpi e se abitasse lì avrebbe gli stessi identici problemi. Nel caso di verifiche e interrogazioni l’abbiamo sempre accompagnata prendendo un permesso ma non possiamo portare Giorgia tutti i giorni a scuola”.
E’ possibile che un problema di trasporto scolastico ricada su una studentessa? Se è vero che gli orari del trasporto sono concordati a livello provinciale, è altrettanto vero che è sempre Seta l’azienda a cui è affidato il servizio di trasporto pubblico in entrambe le province di Modena e Reggio.
“Rolo si trova in una posizione particolare e, pur essendo in provincia di Reggio, è più vicina al territorio modenese: la Diocesi è quella di Carpi-Modena per esempio e gli studenti frequentano gli istituti superiori carpigiani. Purtroppo l’indirizzo scelto da mia figlia non c’è e per questo ha scelto di frequentare la scuola superiore a indirizzo sanitario a Modena”.
Il diritto allo studio è garantito a livello nazionale e non si ferma al confine di ogni singola provincia. Così come l’offerta formativa di una scuola non può essere negata a studenti che provengano da fuori provincia.
Sara Gelli