Con la sentenza del TAR del Lazio, resa nota nella mattinata odierna, si è conclusa definitivamente la storia del Carpi Fc 1909. Un “niet” pieno, che ha rigettato in toto le tesi difensive del neo amministratore delegato Alessandro Forlenza e dei soci da lui, ormai da mesi, rappresentati. Una fine triste, per una società che, con a capo Stefano Bonacini e mister Fabrizio Castori in panchina, aveva raggiunto sul campo l’olimpo del calcio nazionale. Ci si attende ora che, anche la partita inerente alla concessione dello Stadio Cabassi, possa subire una decisa accelerazione. Il sindaco di Carpi Alberto Bellelli ha argomentato in materia anticipando un passaggio di convenzione che vedrà l’Athletic di Claudio Lazzaretti ereditare sia il Cabassi che i campi dell’antistadio e di via Sigonio. Un passaggio fondamentale per strutturare una società nata lo scorso agosto al termine di un’estate contraddistinta da incertezze e comunicazioni contrastanti. Una necessità impellente per una squadra, quella allenata da mister Massimo Bagatti, e per una dirigenza costrette sino a oggi a lavorare in una costante situazione di precariato.
“Con la sentenza di oggi che rigetta la misura cautelare presentato nel ricorso con memorie aggiunte dal Carpi fc 1909, che ci chiamava in causa per aver applicato la procedura pubblica di avviso per acquisizione della manifestazione di interesse di un club della nostra città per la partecipazione al campionato di Serie D ai sensi dell’articolo 52 comma 10 delle NOIF, viene stabilito che le procedure messe in campo erano assolutamente corrette. Con questa decisione inoltre – commenta il Primo Cittadino – il Carpi Fc 1909, allo stato attuale, non potrà iscriversi al campionato di Serie D e quindi da oggi non sussistono più le condizioni per la continuazione del rapporto convenzionale tra il Comune e la stessa società, per questo chiedo un gesto di buona volontà da parte del club perchè ci venga riconsegnato il prima possibile lo stadio, permettendoci di avviare in tempi rapidi le procedure di affidamento a nuovo gestore e soprattutto il ripristino del buono stato dell’impianto mancando oggi anche l’ordinaria amministrazione e cura dello stesso”.
Enrico Bonzanini