La risposta a una richiesta d’aiuto può cambiare il destino di una donna. Lo sottolinea più volte Irene Ciambezi della Comunità Papa Giovanni XXIII. “Troppo spesso si eludono situazioni che non rientrano nelle nostre competenze o ci si limita a soddisfare esigenze di tipo materiale ma ai gesti si deve accompagnare l’attenzione al dialogo in qualsiasi occasione nella convinzione che quella donna potrebbe non incontrare altra persona su cui contare. E per poter rispondere a certe domande servono spazi adeguati a garantire la riservatezza e il rispetto della vittima di violenza”.
Percepisci la tua casa come sicura? Il tuo compagno, il tuo sfruttatore o tuo marito, possiedono un’arma?
“Ci sono domande fondamentali per inquadrare la situazione e individuare indicatori gravi e ripetuti che rendono insicuro lo spazio in cui si vive, che sia la casa o il luogo di lavoro. In troppi casi chi incontra donne maltrattate non è in grado di leggere tra le righe e prestare attenzione agli indicatori”.
La pandemia ha ulteriormente peggiorato la situazione delle donne vittime di violenza tra le mura di casa ma è stato proprio in quel periodo che è maturato il percorso europeo Miriam, donne migranti libere dalla violenza di genere che durerà due anni ed è realizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII insieme a Differenza Donna e a Fundaciòn de Solidaridad Amaranta (Spagna) e a cui hanno aderito Caritas, Cif, Cisl, Fondazione Migrantes, Porta Aperta.
Avviato ad aprile del 2021 in sette province italiane (Ferrara, Modena, Genova, Treviso, Verona, Rimini e Roma), il progetto Miriam ha coinvolto più di trecento persone, operatori e volontari impegnati nelle aree più periferiche delle grandi città in servizi a bassa soglia e sportelli di ascolto aperti a varie fragilità. In quel contesto è fondamentale poter riconoscere la violenza e indirizzare, eventualmente, le vittime a servizi specializzati e centri antiviolenza.
“I percorsi di formazione intrapresi permetteranno agli operatori e ai volontari di riconoscere e affiancare le vittime di violenza domestica, sfruttamento sessuale, mutilazioni genitali e matrimoni forzati con un’attenzione particolare per le madri perché dignità e sicurezza sono diritti di tutti” spiega Irene Ciambezi.
Il tour del gruppo di esperti della Comunità Papa Giovanni XXIII e di Differenza Donna, ente gestore del numero antiviolenza 1522, in occasione della Giornata europea contro la tratta farà tappa anche a Carpi dove si terrà il seminario Viaggio nella salute mentale delle donne vittime di violenza. Esperienze di cura e storie migratorie a confronto (14-15-16 ottobre), percorso formativo rivolto a psicologi, psichiatri e professioni sanitarie.
“E’ l’occasione per metterci in ascolto delle difficoltà che molti hanno nell’approccio a donne maltrattate. Spesso emergono un atteggiamento di incertezza di non essere abbastanza competenti. Diverse donne che ci contattano sono molto vulnerabili, hanno delle disabilità o dei disturbi psichiatrici. Moltissime sono madri. Ridurre le loro paure e anche le nostre stesse titubanze è fondamentale per costruire una relazione di fiducia” conclude Irene Ciambezi.
Seminario a Carpi il 14,15 e 16 ottobre
Viaggio nella salute mentale delle donne vittime di violenza
Viaggio nella salute mentale delle donne vittime di violenza. Esperienze di cura e storie migratorie a confronto è il seminario in programma il 14-15-16 ottobre presso l’Auditorium Loria di Carpi rivolto a psicologi, psichiatri, assistenti sociali, operatori/rici dei centri di accoglienza (40 partecipanti in presenza). L’evento sarà trasmesso in diretta streaming ed è promosso da Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Differenza Donna (centro antiviolenza gestore del numero nazionale 1522) e Fundaciòn de solidaridad Amaranta (Spagna) nell’ambito del Progetto europeo MIRIAM. Free Migrant Women from GBV, through identification and access to specialized support service.
Il programma prevede anche l’intervento del dott. Giorgio Magnani apprezzato medico (oggi in pensione) del Centro di Salute Mentale di Carpi e psichiatra, gruppoanalista, socio fondatore della Scuola di PolisAnalisi di Roma sul tema Quando la casa non protegge e le reti di supporto mancano (giovedì 14 ottobre). Per l’intero programma https://sfr.apg23.org/miriam-convegno/