Stanno arrivando in Redazione varie segnalazioni di genitori che lamentano il comportamento dei propri pediatri. In presenza di tosse infatti, che tra l’altro in questa stagione inizia a essere piuttosto ricorrente nei bambini, alcuni professionisti si rifiutano di fare visite (in studio o a domicilio) e prescrivono farmaci al telefono e tamponi molecolari. Un fenomeno, ingiustificabile dal momento che la sanità territoriale dovrebbe costituire il primo punto di riferimento per la cittadinanza, che comporta un fastidio – spesso evitabile – per i più piccoli, un forte disagio per i genitori e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Su questo gravissimo comportamento, la risposta del direttore generale dell’Ausl di Modena Antonio Brambilla, è stata laconica: “è arrivata anche a me qualche voce in merito. Pediatri ma anche medici di Medicina generale che di fronte a una sintomatologia ascrivibile al Covid si limitano a prescrivere tamponi. Non ha senso sottoporre a un molecolare tutti i soggetti che hanno semplicemente un po’ di tosse o raffreddore. E’ un tema, questo, su cui lavoreremo e incontreremo le loro rappresentanze per chiedere conto di tali situazioni”.
Il Covid non ha cancellato le altre patologie. I pazienti, grandi e piccoli, meritano di ricevere le cure e l’assistenza di cui hanno bisogno soprattutto ora, poiché a differenza della prima emergenza, quando il Covid si è abbattuto come un’accetta sul nostro sistema sanitario, i professionisti sono vaccinati e dotati dei giusti dispositivi di protezione personale. Cure che gli ospedalieri che lavorano nei reparti a rischio garantiscono ogni giorno, convivendo con lo stress e la paura che una pandemia, inevitabilmente, comportano.
Jessica Bianchi