Come annunciato la scorsa settimana, Moda Makers, la manifestazione fieristica delle piccole e medie imprese della moda, si traferisce a ModenaFiere. Dopo tre edizioni in versione esclusivamente digitale a causa della pandemia, a novembre 2021, la kermesse tornerà a essere in presenza e, spiega il vice sindaco Stefania Gasparini, “grazie al protocollo d’intesa firmato qualche mese fa dai promotori di Carpi Fashion System e dalla Camera di Commercio di Modena, a cui è stato ceduto il marchio Moda Makers, la manifestazione fa un salto di qualità e diventa grande. La cessione del marchio infatti ci consente di ampliare e valorizzare un evento nato a Carpi grazie all’intraprendenza e al coraggio degli imprenditori locali facendolo rientrare di diritto nel circuito ufficiale delle fiere internazionali. Un indiscusso vantaggio per gli espositori che potranno così contare su un maggior numero di buyers”. Il trasferimento nei padiglioni del quartiere fieristico modenese consentirà poi, aggiunge Gasparini, “di avere a disposizione una superficie maggiore per garantire non solo una presenza più massiccia di espositori ma anche di assicurare la massima sicurezza in questo tempo di pandemia”. La crisi che ha investito il settore del tessile – abbigliamento è sotto agli occhi di tutti, per ripartire con forza e farcela, ha concluso il vice sindaco, “allargarsi è un imperativo. La cabina di regia dell’evento resta in salde mani carpigiane ma il nostro saper fare deve uscire dai confini cittadini”.
Le fanno eco le parole di Massimiliano Mazzini, vice segretario della Camera di Commercio di Modena: “l’ente camerale non poteva sottrarsi a questa operazione. Dare alla kermesse una caratura internazionale è una scelta strategica dalle sicure ricadute positive”.
Soddisfatto anche il direttore di ModenaFiere, Marco Momoli: “noi siamo uno strumento, un palcoscenico al servizio del territorio. E’ vero che la manifestazione si trasferisce a Modena ma lì andranno in scena il know-how e l’esperienza del distretto di Carpi. Il cambio di location rappresenterà un avanzamento strategico importante nel medio periodo, che consentirà di portare concreti vantaggi per la manifestazione, per le aziende partecipanti e, di conseguenza, per il territorio e il Distretto del tessile-abbigliamento nel suo complesso”. Un cambio di passo visto di buon occhio anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ente che sostiene economicamente il progetto di Carpi Fashion System sin dalla sua nascita: “il processo di internazionalizzazione assicurato dall’ingresso della Camera di Commercio – spiega il consigliere Federico Poletti – è fondamentale. La Fondazione continuerà a sedere in cabina di regia insieme agli altri partner e a sostenere una manifestazione (220mila euro messi a disposizione dall’ente nel 2021) che con questo cambio di passo avrà sicuramente maggiori opportunità di crescita e visibilità”.
Accanto all’edizione fisica resterà poi anche la vetrina virtuale che mostrerà i capi delle aziende espositrici, unendo così i punti di forza della manifestazione in presenza e delle potenzialità del web, la cui piattaforma online continuerà a essere gestita dal Consorzio Expo Modena.
Con il trasferimento di Moda Makers a Modena si apre anche una riflessione sull’uso del Carpi Fashion Center, utilizzato, dal maggio 2018, per ospitare la manifestazione. Lo stabile, ubicato al civico 43 di via dell’Agricoltura, costa al Comune di Carpi 159.250 euro all’anno tra affitto e imposta di registro. Oltre 13mila euro al mese. Al momento l’Amministrazione ha messo gratuitamente a disposizione lo stabile e la sua area cortiliva all’Ausl di Modena. L’azienda sanitaria – che lì ha trovato la location ideale per sanificare le ambulanze e collocare il Drive Trough per effettuare i tamponi molecolari – potrà restarvi, stando all’accordo stilato con l’ente pubblico, fino al 31 dicembre. E poi, quale sarà il destino del Carpi Fashion Center? “L’Ausl ha già chiesto una ulteriore proroga, almeno fino alla primavera, – conclude Stefania Gasparini – dopodiché per quello stabile non abbiamo sviluppato alcun tipo di progettualità”. La disdetta del contratto di affitto pare essere dunque ormai cosa certa, pandemia permettendo naturalmente…
Jessica Bianchi