Si sono date appuntamento e, come ogni anno, durante la prima decade di settembre, hanno lasciato in massa Carpi per volare verso l’Africa: un viaggio lungo e faticoso che le metterà a dura prova. Stiamo parlando delle rondini, specie protetta che, ed è un fatto decisamente insolito, popola non solo le campagne ma anche i portici del nostro centro storico tanto da rendere la Corte dei Pio, la Città delle rondini.
“E’ stata una stagione riproduttiva molto positiva. Abbiamo contato ben 79 nidi in centro, mentre lo scorso anno erano una sessantina, di cui 65 abitati. Purtroppo in via Manuzio ne sono stati distrutti cinque, un fatto molto grave dal momento che questi uccelli sono protetti e in diminuzione in tanti Paese, Italia compresa”, spiega Daniela Rustichelli, delegata della sezione carpigiana della Lipu. Oltre ai nidi naturali realizzati sui punti di appoggio più disparati, da un chiodo sporgente a un faretto, da una scatola dei fili elettrici a una cassa acustica, ve ne sono anche di artificiali, 16 in tutto, “ben accettati da questi uccelli che si fidano dell’uomo e che hanno imparato a convivere con le sue attività, tollerando la presenza di cantieri e musica ad alto volume”, prosegue Rustichelli.
Tra i luoghi più amati dalle rondini vi è certamente Corso Cabassi, ma anche via Manuzio e corso Fanti, così come Piazzetta Garibaldi.
Ogni coppia può fare dalle due alle tre covate, soprattutto quando la stagione estiva si protrae a lungo come quest’anno: “solitamente sono 4 i piccoli per ciascuna covata e dunque – sottolinea la delegata Lipu – stimiamo che a Carpi abbiano preso il volo circa 510 nuovi rondinotti”.
Non appena sono in grado di volare, i piccoli vengono portati dai genitori in periferia, in prossimità di canali, canneti e zone umide dove possono nutrirsi e rafforzarsi in vista del viaggio più impegnativo della loro vita: la prima migrazione. Dopodiché le coppie fanno ritorno ai nidi per dedicarsi alle covate successive. Solo sul finire dell’estate, le famiglie e le colonie si riuniscono, per la grande partenza. “Le persone amano questi uccelli – aggiunge Daniela Rustichelli – e nel corso del tempo sono sempre più numerose le segnalazioni che riceviamo relative a piccoli in difficoltà o a nidi danneggiati. C’è più sensibilità rispetto al passato ma non basta. A chi si lamenta per la presenza di guano ricordo che è possibile richiedere alla Lipu l’installazione gratuita di apposite tavolette, leggermente inclinate per evitare che vi si appoggino i colombi, che evitano a muri e pavimenti di sporcarsi”.
Nel nostro Paese la Lipu stima vi siano da 500mila a 1 milione di coppie di rondini con un trend in progressivo declino. Numerose le cause di tale fenomeno: dal cambiamento climatico che incide su migrazione e disponibilità di cibo all’uso massivo di pesticidi in agricoltura che uccide a sua volta gli insetti, alla scomparsa degli habitat come le zone umide e i canneti.
“A Carpi – conclude la delegata Lipu – il trend è in crescita ma temiamo che le cose possano peggiorare. Il timore maggiore è legato al progetto edificatorio che riguarderà l’Oltreferrovia. Via Corbolani infatti è il punto dove le rondini vanno per raccogliere il fango necessario alla costruzione dei nidi… è fondamentale tutelare il verde esistente e le zone boscate. Le rondini – e i loro nidi – rappresentano un patrimonio prezioso da difendere al pari degli affreschi e degli edifici storici del nostro centro poiché rappresentano un valore aggiunto alla storia della nostra città”.
Le rondini se ne sono andate ma il loro è solo un arrivederci al prossimo anno quando faranno ritorno alla Corte dei Pio, annunciando nuovamente la primavera.
Jessica Bianchi