“Nei prossimi anni ci aspettano fenomeni sempre più violenti e frequenti”. 

Trombe d’aria in Pianura Padana, un fenomeno con cui purtroppo dovremo fare i conti sempre più spesso, come spiega Alessandro Bruscagin, meteorologo di Emiliameteo.tv. 

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Trombe d’aria in Pianura Padana, un fenomeno con cui purtroppo dovremo fare i conti sempre più spesso, come spiega Alessandro Bruscagin, meteorologo di Emiliameteo.tv. 

“Quella di domenica 19 settembre è stata una vera e propria tromba d’aria, fenomeno che negli Stati Uniti viene definito tornado. La tromba d’aria viene classificata con una scala a livello internazionale che si chiama Scala Fujita e va da Ef-0 a Ef-5, sulla base dei venti contenuti all’interno del cono e di conseguenza anche sulla base delle dimensioni. Quella che ha colpito Fossoli, ma lo si saprà con precisione nei prossimi giorni, credo sia stata una Ef-2. Ha avuto un diametro non particolarmente grande, tra i 50 e i 70 metri e ha colpito una striscia veramente ristretta ma il suo percorso è stato piuttosto lungo”.

Curioso che tale fenomeno sia accaduto in una giornata di sole. Com’è possibile?
“Il fatto che tale fenomeno sia avvenuto in assenza di pioggia e temporale potrebbe far pensare che si sia trattato di un Dust Devil, diavoletto di polvere, fenomeni che possono accadere quando il cielo è completamente sereno. Invece domenica 19 settembre c’erano vari cumulonembi: numerose immagini evidenziano come questo cono sia uscito proprio dalla base del temporale, si vede anche la nube a muro che è quella che fa da spia del rischio tornado. Quindi la zona di Carpi si trovava proprio nel limite tra l’ammasso temporalesco: in pochi minuti si è spostato verso nord-est, e la zona di sereno che conquistava spazio da sud-ovest verso nord-est con i venti secchi in caduta dall’Appennino. Ecco perché pareva che questa tromba d’aria si fosse formata in una situazione di cielo sereno. Il fatto che si sia creata in aperta campagna ha poi contribuito a darle forza”.

Un altro aspetto insolito è il periodo: siamo ormai abituati ad assistere a fenomeni violenti nel cuore dell’estate, non alle porte dell’autunno.
“Abbiamo assistito a un vero e proprio outbreak di tornado, una sorta di scoppio di tornado. Un fenomeno non così insolito nelle nostre pianure anche se non così frequente come in quelle americane. Il fatto inusuale è che si siano verificate ben sette trombe d’aria, tra Emilia, Lombardia e Veneto. Il mese di settembre si è dimostrato particolarmente caldo con temperature al di sopra della media. Il 19 settembre per la prima volta dopo almeno tre mesi un fronte freddo è riuscito a entrare nel Mediterraneo dando origine a incredibili contrasti d’aria con la conseguente formazioni di trombe d’aria. Siamo di fronte a un cambiamento climatico che determina – e determinerà anche nei prossimi anni – fenomeni sempre più violenti e frequenti”.

F.B.

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