Industrial and Manufacturing Engineering, sarà questo il nome del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Industriale che verrà attivato a Carpi, nel nuovo polo che sorgerà nell’Oltreferrovia, grazie allo schema di convenzione sottoscritto da Unimore, Comune di Carpi e Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. La vocazione del corso, tenuto in lingua inglese, sarà l’innovazione tecnologica: gli studenti acquisiranno competenze e capacità volte alla progettazione, sperimentazione, collaudo, sviluppo e industrializzazione di prodotti, processi e servizi. Uguale importanza sarà data a esercizio, automazione, logistica, efficientamento energetico, valutazione di impatto ambientale e riuso nei settori tipici dell’ambito industriale. Dopo l’ok a procedere del Consiglio di Indirizzo della Fondazione CRC, a dare il suo nullaosta è stato anche il Consiglio Comunale di Carpi. Vento in poppa insomma a un progetto che rivoluzionerà, perlomeno dal punto di vista urbanistico, il volto dell’affaccio a est della stazione ferroviaria. All’appello ora manca solo il sì del Senato Accademico di Unimore, atteso per la fine del mese di settembre, ma all’orizzonte non dovrebbero profilarsi sorprese. Grazie all’approvazione (16 voti favorevoli e 5 astenuti) dello schema di convenzione tra i tre attori in campo, il Civico consesso ha sostanzialmente riconosciuto “il rilevante interesse pubblico” del nascente Polo per l’Innovazione, dando di fatto mandato all’Amministrazione di “attivare e coordinare i processi realizzativi delle eventuali opere infrastrutturali e degli standard urbanistici necessari per agevolare, e consentire, la fruizione della struttura di nuova costruzione e dell’area circostante, nei tempi previsti per l’avvio dell’anno accademico 2022-2023, mediante la regia delle trasformazioni urbanistiche e delle opere pubbliche in corso o che si avvieranno nell’ambito dell’Oltre Ferrovia, il co-finanziamento di specifiche opere pubbliche (quali il prolungamento del sottopassaggio dalla stazione e la realizzazione del parco pubblico), l’approvazione degli strumenti urbanistici attuativi coinvolti e il rilascio dei titoli abilitativi delle opere di urbanizzazione”, ha ricordato nel corso della seduta l’assessore all’Urbanistica, Riccardo Righi. La sede come è noto, sarà costruita ex novo nell’area dell’ex Consorzio agrario (di proprietà della Fondazione CRC) e occuperà una superficie 4mila metri quadri. Ora che è terminata la progettazione esecutiva dell’edificio monopiano, affidata al Gruppo Lombardini 22 di Milano, scatterà la fase di ricerca di un’impresa a cui affidare i lavori. Il tempo stringe e occorre accelerare per consentire l’avvio del corso di laurea già a partire dal 2022. Per sostenere poi l’avviamento della formazione di tipo accademico sul nostro territorio, l’impegno finanziario della Fondazione, spalmato su 12 anni, sarà di 6 milioni di euro e servirà a garantire la presenza di docenti universitari in città.
“Un progetto utile alla città e al tessuto produttivo del territorio e pertanto un’occasione da non perdere”, lo ha definito Michele Pescetelli di Carpi Futura. Un’operazione, gli ha fatto eco Matteo Cardinazzi del Pd, “impensabile fino ad alcuni anni fa e che ora è sempre più vicina. Stiamo percorrendo la direzione giusta”. Più perplesso Giulio Bonzanini della Lega che ha espresso qualche dubbio “circa la qualità dell’espansione edilizia dell’Oltreferrovia”. Preoccupazione condivisa anche da Annalisa Arletti di Fratelli d’Italia: “la rilevanza del progetto è innegabile ma noi ci asterremo dal voto poiché non abbiamo avuto risposte circa ciò che farò concretamente il comune. Di fatto cosa verrà realizzato nell’area? Quali le progettualità, in termini di trasporti, servizi e infrasttrutture?”. E se per Maurizio Maio del Pd, con questo voto, “stiamo prendendo in mano il destino della città e compiendo un gesto di fiducia verso il futuro, contro l’ignoranza dilagante e la cultura del disfattismo”, per Stefania Campioli del Pd, l’operazione avrà ricadute fondamentali sul sistema città: “il polo fungerà da catalizzatore in una zona di Carpi che non ha ancora trovato una vera identità. Riuscirà ad attrarre un continuo flusso di utenza diversificata e ci darà più forza per potenziare l’asse ferroviario e il trasporto pubblico. L’università sarà un attore urbano in grado di attivare relazioni e connessioni con l’ambiente cittadino che lo ospita. Un ente che dialogherà col mondo del commercio e dell’industria. Investire in conoscenza e agevolare ricerca e sviluppo contribuirà a sostenere il tessuto economico della nostra città. Non è solo mettere una bandierina”. Lecito il dubbio avanzato da Monica Medici del Movimento 5 stelle: “a me pare una montagna che partorisce un topolino. L’impegnò dell’Università è davvero modesto, un solo corso, seppur bellissimo, è troppo poco. Perchè non offrire più possibilità? Il buon senso mi dice che a fronte di un investimento tanto importante sarebbe stato meglio prevedere almeno due corsi. L’ateneo non rischia nulla, se non ci saranno abbastanza studenti, saluti e baci e noi non vedremo più un corso di laurea distaccata a Carpi per decenni. Ci stiamo giocando una carta preziosa senza aver previsto alcun salvagente. E se il progetto tramonta cosa ce ne faremo di questo nuovo polo? Potremmo portarci il Liceo Fanti…”. “La struttura che verrà realizzata – assicura l’assessore Righi – è dinamica e flessibile e potrà essere convertita più volte qualora dovessimo mettere in campo soluzioni alternative ma oggi vogliamo sognare in grande”. Insomma Carpi avrà il suo corso di laurea grazie a un investimento costosissimo. “Un sogno divenuto realtà” lo hanno più volte definito i nostri amministratori. L’auspicio? Che il sogno venga condiviso dagli studenti – tanti – onde evitare che si trasformi in un incubo. Qualcuno se lo ricorda ancora CampusdellaModa?
Jessica Bianchi