Maria Giulia Campioli eletta presidente del Cif di Carpi

Le associazioni femminili in sessant’anni sono profondamente cambiate e Il femminismo non si esprime più in maniera provocatoria ma a ribadire la necessità di una riflessione profonda sulle donne è la neo presidente del Centro Italiano Femminile di Carpi Maria Giulia Campioli eletta lunedì 6 settembre

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Le associazioni femminili in sessant’anni sono profondamente cambiate e Il femminismo non si esprime più in maniera provocatoria ma a ribadire la necessità di una riflessione profonda sulle donne è la neo presidente del Centro Italiano Femminile di Carpi Maria Giulia Campioli eletta lunedì 6 settembre. “Le associazioni sono in difficoltà perché non si riesce a garantire il ricambio generazionale ma io spero di riuscire a mantenere vivo lo spirito del Cif anche grazie al supporto di chi tuttora condivide questa esperienza con l’obiettivo di essere più presenti negli ambiti che ci competono dalla salute al sociale, nel rapporto con le istituzioni e con la Chiesa locale”.

Per Campioli è il momento di avanzare proposte coraggiose per cambiare l’immagine che si ha delle associazioni femminili andando avanti senza dimenticare il passato. Nessuna contraddizione tra storiche e giovani femministe, “la mia presidenza è in continuità rispetto a quella di Gabriella Contini che ringrazio” aggiunge Maria Giulia.

Nonostante la ricchezza di pensiero e pratica che le donne hanno prodotto in questui sessant’anni restano aperte questioni fondamentali come “la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le differenze tra nord e sud rispetto alla condizione femminile, la difficoltà delle donne a ricoprire posizioni dirigenziali perché pur essendo molto brave a scuola fanno più fatica a essere valorizzate nei percorsi aziendali, senza dimenticare la questione più drammatica, quella della violenza sulle donne che non conosce colore di pelle o religione e rimane di prioritaria importanza nonostante i passi avanti con leggi di maggiore tutela delle donne ”.

Il ruolo del Cif, come associazione femminile, “è proprio quello di fare passi avanti per rendere tutti più consapevoli della questione femminile attraverso un lavoro sottotraccia sul fronte culturale ed educativo”. A livello locale “abbiamo chiesto in una lettera all’amministrazione comunale di promuovere un tavolo di genere o di istituire una commissione a livello comunale per sollecitare passi avanti a Carpi mentre proseguirà il lavoro di educazione dei più giovani e di tutela della salute della donna”.

All’interno della comunità, l’anno del Sinodo della Famiglia rappresenta l’occasione per “aprire una riflessione sulla presenza delle donne all’interno della Chiesa”.

Per rinfrescare l’immagine del Centro Italiano Femminile di Carpi la presidente Campioli ha intenzione di puntare a una comunicazione anche a livello di social “per rendere più accattivante il percorso che facciamo, perché questa associazione merita di vivere a lungo” conclude.

S.G.