Il tracciato di due chilometri, ribattezzato Bretella, collegherà via dell’Industria alla zona autotrasportatori di Fossoli, a partire dalla rotonda di via Guastalla. Il cronoprogramma per la realizzazione dell’infrastruttura, approvata con i soli voti dei consiglieri di maggioranza e la cui spesa da 7 milioni di euro è già lievitata a 11, prevede nel 2021 l’inizio della progettazione esecutiva e della procedura di gara e nel 2022 l’affidamento dei lavori e il conseguente avvio del cantiere.
“Delle tre ipotesi di lavoro presentate dallo studio Politecnica a cui è stata affidata la progettazione – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Truzzi – abbiamo scelto quella che passa in superficie e che collega i nuovi poli di sviluppo edilizio, a cominciare dal futuro ospedale. Abbiamo optato per la soluzione col minor impatto ambientale e per questo motivo abbiamo deciso di evitare sovrappassi e sottopassi, scegliendo ad esempio di superare il nodo di via Quattro Pilastri attraverso la realizzazione di una rotatoria: una struttura a raso che rappresenta di certo la soluzione migliore per i residenti. Sarà una infrastruttura moderna, a invarianza idraulica, dotata di guardrail salva motociclisti, barriere fonoassorbenti per ridurre l’inquinamento acustico, di piantumazioni e di corridoi verdi faunistici, ovvero dei tunnel che permetteranno il passaggio della fauna in sicurezza. E’ stato inoltre predisposto un sottopasso ciclopedonale che intercetterà la futura ciclovia Carpi – Guastalla”. L’intervento, finanziato interamente da risorse comunali e per il quale, aveva assicurato il sindaco Bellelli “nessun terreno agricolo cambierà destinazione d’uso”, sta però facendo storcere il naso a numerosi residenti e, in particolare, a quelli di via Quattro Pilastri.
“Il tracciato – spiegano – sorgerà accanto alla linea dell’alta tensione e taglierà i nostri terreni costringendoci a rinunciare ad aree coltivate tra le migliori del territorio e di misura sicuramente superiore a quelle oggetto di esproprio. Sarà necessario riorganizzare coltivazioni e carreggiate per la movimentazione dei mezzi agricoli trasformando ulteriori aree da produttive a improduttive, con una ricaduta complessiva piuttosto pesante sulla redditività delle aziende agricole, dopo anni di investimenti e sacrifici”. Il volto dell’area cambierà totalmente: “durante i colloqui interlocutori svoltisi con l’Amministrazione – aggiungono i residenti – abbiamo chiesto che venisse almeno interrata la linea elettrica per non sommare le fonti di inquinamento ma ci è stato risposto picche in quanto di proprietà di Terna. Insomma, oltre ai pali e ai cavi dell’alta tensione, questa zona di Carpi verrà ulteriormente deturpata da una nuova strada ad alto scorrimento di traffico spostando l’inquinamento dalla Losi a qualche metro più in là…”.
“Lungo la tangenziale – aggiunge l’assessore Marco Truzzi – ci sono centinaia di residenze ed è la strada cittadina interessata dal più alto tasso di incidentalità e tra le più inquinate di Carpi e deve essere sempre più depotenziata”.
L’alto tasso di incidentalità – sostengono i residenti e gli espropriati – è da attribuirsi esclusivamente alla presenza di numerosi impianti semaforici rispetto alle più sicure rotatorie (fonte dati Istat anno 2019) che sicuramente eliminerebbero la sinistrosità e fluidificherebbero il traffico nelle ore di punta sulla tangenziale. Auspichiamo, pertanto, un approccio al problema per gradi: prima realizzare le rotatorie e ampliare il tratto di strada tra l’incrocio di Via Quattro Pilastri e la Rotonda della zona autotrasportatori che permetterebbero all’attuale tangenziale di continuare a svolgere il suo ruolo e, solamente se questi interventi non fossero sufficienti a risolvere il problema, realizzare la bretella”.
L’infrastruttura, annunciata da anni e che di fatto chiuderà l’anello viario intorno a Carpi, oggi è funzionale soprattutto alla realizzazione del nuovo ospedale (il polo ospedaliero sorgerà proprio tra la tangenziale Losi e il prolungamento di via dell’Industria). I cittadini hanno a disposizione ancora trenta giorni per presentare al Comune le proprie osservazioni a un progetto che, seppur migliorabile, è già una certezza. “Fino al mese di ottobre recepiremo le osservazioni tecniche al progetto, dopodiché gli uffici tecnici deputati risponderanno a tutti i quesiti che giungeranno. Poi seguirà la fase di dialogo sul tema degli espropri, successiva all’approvazione della variante urbanistica”, conclude l’assessore Truzzi.
Jessica Bianchi