Corghi: “sì al green pass se serve a non chiudere mai più”

“Noi ci stiamo preparando ma le indicazioni non sono state proprio precise e puntuali” afferma Stefano Corghi, chef e patron del ristorante Il Luppolo e L'Uva di Modena, alla guida del Consorzio Modena a Tavola.

0
1134
Ph©elisabetta baracchi

Conto alla rovescia per l’entrata in vigore del green pass obbligatorio da venerdì 6 agosto per una serie di attività. Nei ristoranti sarà richiesto ai clienti che vogliano consumare al chiuso e la regola vale per qualsiasi tipo di servizio e per qualunque consumazione al tavolo al chiuso. Da venerdì i ristoratori non dovranno più pensare solo a svolgere bene il proprio lavoro, prendere prenotazioni e servire i clienti: dovranno anche chiedere di mostrare la certificazione verde, controllandola.

I ristoratori avranno bisogno di qualche giorno per prendere le misure a questa novità per capire se ci sarà bisogno di aumentare il personale dedicandone una parte al controllo delle certificazioni. Il rischio è che possano verificarsi ritardi sul servizio e complicazioni nelle ore di punta.

“Sì al green pass se serve a non chiudere mai più” afferma Stefano Corghi, chef e patron del ristorante Il Luppolo e L’Uva di Modena, alla guida del Consorzio Modena a Tavola.

“Ben vengano – dice – tutte le norme che servono per tenere i locali aperti e per garantire la sicurezza ai nostri dipendenti e clienti. Noi ci stiamo preparando ma le indicazioni non sono state proprio precise e puntuali. Nonostante tutto siamo capaci e ci troviamo nel pieno della ripartenza quindi, anche se si tratta di ulteriori nuove incombenze per noi, speriamo di non dover mai più tornare in lockdown o in zona gialla”.

Pur di tenere aperti i locali vi farete carico di questi controlli?

“Chiaramente non ne avevamo bisogno, ma noi abbiamo sempre fatto quello che ci è stato chiesto perché abbiamo a cuore la salute pubblica, quella dei nostri dipendenti e dei nostri clienti”.