“Per le persone disabili e le loro famiglie questi mesi di pandemia sono stati una prova molto pesante. Pur consapevoli delle difficoltà e delle cautele che ancora vanno rispettate – ha sottolineato il presidente della Fondazione Progetto per la Vita, Sergio Saltini – abbiamo pensato che fosse necessario dare un segnale di ritorno alla normalità riproponendo il progetto Vacanze in autonomia e dando vita a nuovi e innovativi progetti per favorire sempre più il cammino progressivo verso l’autonomia dei ragazzi disabili, dando al contempo un poco di sollievo dall’onere della cura ai familiari”. Dopo lo stop forzato legato al Covid dello scorso anno, torna Vacanza in autonomia: nelle due settimane centrali di agosto, suddivisi in due turni, 15 ragazzi accompagnati da 12 educatori e 4 volontari raggiungeranno una struttura attrezzata in Riviera Romagnola per godersi il mare e un pizzico di spensieratezza. “Questo progetto – prosegue Saltini – si ripete già da alcuni anni e ormai le famiglie ci affidano i loro ragazzi con la massima fiducia. Un’esperienza davvero preziosa e resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, dei Servizi Sociali dell’Unione Terre d’Argine e dell’Azienda Usl di Modena”.
Un altro progetto che continua dal 2012 ad oggi, è Autonomia in famiglia e dalla famiglia o, per dirla con le parole di Saltini, “una vera e propria scuola di educazione all’autonomia”. Le proposte di autonomia “in e dalla famiglia” sono curate dall’Associazione Il tesoro nascosto in un appartamento in via Cadamosto, messo a disposizione in comodato d’uso gratuito da un generoso privato, dove 12 giovani con disabilità trascorrono una giornata o il weekend seguiti da educatori e volontari, come sottolinea la responsabile dell’associazione, Fiorella Facciolo. “Insieme i ragazzi si dedicano alle normali attività quotidiane: fanno la lista della spesa, cucinano, puliscono… si danno dei compiti. Insomma si supportano e si sopportano a vicenda come accade in ogni convivenza”.
L’attività della Fondazione Progetto per la Vita nonostante la pandemia non si è mai fermata e grazie all’impegno profuso è riuscita a portare a casa dei risultati davvero importanti, a partire dal Progetto Sollievo a Migliarina, come sottolinea il vice presidente Luigi Lamma. “La Fondazione dopo di noi di Correggio ci ha messo a disposizione una villetta a Migliarina all’interno di un ampio parco con l’obiettivo di realizzare momenti di sollievo. Sono state ipotizzate, unitamente ai Servizi Sociali e all’Ausl, diverse soluzioni, dalla giornata singola al weekend breve, a quello lungo. Si stanno effettuando gli ultimi lavori per rendere accogliente la struttura così da poter iniziare nel mese di settembre. Lì potranno essere ospitati 4-5 ragazzi e 2 o 3 educatori”.
Nel Care Residence in fase di ultimazione in zona Cappuccina grazie alla disponibilità del Comune di Carpi, saranno poi messi a disposizione tre appartamenti dedicati a progetti orientati al “dopo di noi” e alla vita indipendente.
“Al momento – spiega Lamma – siamo impegnati in una raccolta fondi per avere così le risorse necessarie per realizzarvi due cucine domotizzate per un valore di circa 30mila euro”.
Altri servizi che verranno messi a disposizione delle famiglie sono il cosiddetto Passaporto e il Progetto di Vita. Il primo è uno strumento che deve essere compilato dalla famiglia con l’ausilio del medico di base e dell’assistente sociale e resta in dotazione alla famiglia per affrontare le situazioni di emergenza dovute a momentanee assenze dei familiari o per ricoveri in strutture della persona disabile. Contiene sia le informazioni di carattere sanitario ma anche quelle relative alle abitudini quotidiane oltre ai riferimenti da contattare al bisogno. Il gruppo di lavoro formato da Servizi Sociali e Fondazione Ppv ha invece elaborato una scheda per redigere il Progetto di Vita di ogni persona con disabilità. Questo documento è previsto da tutte le ultime leggi e normative inserenti la disabilità e va redatto congiuntamente da tutti i professionisti che hanno in carico la persona (assistenti sociali, medici, psicologi) e i familiari. Attualmente è stata avviata la sperimentazione con gli utenti di un centro diurno.
“I carichi di cura – ha aggiunto Tamara Calzolari, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi – sono aumentati con la pandemia così come i bisogni delle famiglie, ben vengano dunque tutti i progetti tesi a sollevare i famigliari e a offrire maggiori opportunità ai ragazzi disabili”.
Le associazioni, ha commentato Rossana Cattabriga, responsabile dell’Area Fragili del Distretto di Carpi dell’Azienda Usl, “hanno un ruolo fondamentale poiché fungono da stimolo e da pungolo affinchè i servizi erogati siano sempre più flessibili e rispondenti alle reali necessità delle famiglie. Oltre a sostenere i caregiver, messi a dura prova dalle conseguenze legate al Covid, è necessario spingere nella direzione della consapevolezza e della promozione dell’autonomia” anche attraverso le piccole cose. “Cose semplici – ha concluso Nicola Marino, consigliere di indirizzo della Fondazione Crc – ma che possono garantire il sacrosanto diritto alla felicità”.
Jessica Bianchi