Medusa, il mediometraggio made in Carpi

Il 27 luglio e il 3 agosto, alle 20,30 e alle 21,30, il mediometraggio Medusa, interamente autoprodotto dal collettivo carpigiano Wabi-sabi, verrà presentato per la prima volta al Mattatoyo.

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Da sinistra Matteo Rughetti, Riccardo Cucco e Riccardo Camellini

Wabi-sabi è una parola giapponese che indica l’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione delle cose. “Potremmo tradurla in una sorta di bellezza imperfetta, incompleta. L’idea di cogliere il bello nelle pieghe più remote, anche laddove apparentemente c’è solo bruttura, ci piaceva e quindi abbiamo deciso di chiamarci così”. A parlare è il 25enne Matteo Rughetti, tra i fondatori, insieme a Riccardo Cucco e Riccardo Camellini del collettivo di videomaker made in Carpi, Wabi-sabi appunto. Un’avventura, la loro, iniziata per gioco, nel 2016, quando Rughetti e Cucco hanno iniziato a mettersi alla prova partecipando al Nonantola Film Festival: “dopo aver vinto tre edizioni abbiamo deciso di lanciarci e di creare qualcosa di nostro e di totalmente autoprodotto per poterci raccontare”, racconta Matteo. Con l’ingresso di Riccardo Camellini, il collettivo è cresciuto e si è cimentato in una sfida davvero emozionante: “dopo aver realizzato vari corti – spiegano i tre – finalmente abbiamo terminato Medusa, il nostro primo mediometraggio”. Quaranta minuti nati da una sceneggiatura rimasta a lungo chiusa in un cassetto: “ho iniziato a scriverla anni fa ma era rimasta incompiuta in attesa che arrivasse il momento giusto. La storia è divisa in cinque capitoli e mi mancava l’ultimo, il conclusivo. Complici il primo lockdown e l’aiuto di Riccardo Camellini, che firma la regia di Medusa insieme a me, siamo stati colti da un’ispirazione e ci siamo messi al lavoro. Una volta terminata la sceneggiatura abbiamo capito che quella storia doveva essere girata assolutamente”, sorride Matteo. E così la scorsa estate il Collettivo ha messo un annuncio sui social e ha iniziato i provini: “si sono presentati numerosi attori del nostro territorio in gran parte provenienti dal laboratorio teatrale Fare teatro e una volta individuate le persone giuste abbiamo iniziato a girare. Ci siamo davvero dovuti ingegnare perché tra distanziamenti e restrizioni legati alla pandemia organizzare i set è stato a dir poco complesso. Un’esperienza sfidante certo, ma davvero stimolante”, ricorda Rughetti. 

Medusa racconta la storia di Felix, un giovane alla ricerca di se stesso: la sua vita è suddivisa in cinque capitoli, ciascuno dedicato a una donna della sua vita. Rimbalzato tra queste figure femminili, Felix tenta di trovare il suo posto nel mondo, per comprendersi e guardarsi dentro. Un’autoanalisi ironica, leggera, a tratti persino grottesca. 

Il mediometraggio, che vanta anche una colonna sonora originale grazie alla collaborazione con la musicista e cantante Marta Guidoboni, in arte Marta, una volta montato è rimasto su un hard disk per circa un anno ma ora sta per vedere la luce: “finalmente – concludono i tre – potremo mostrarlo al pubblico e soprattutto restituirlo agli attori che insieme a noi hanno creduto in questo progetto. E’ stato straordinario vedere con quanto impegno hanno interpretato i loro ruoli, dando forma e vita alla sceneggiatura. Sono stati davvero fantastici perchè ne hanno colto l’essenza più autentica”.

Il 27 luglio e il 3 agosto alle 20,30 e alle 21,30 Medusa verrà presentato per la prima volta al Mattatoyo di Carpi.

Jessica Bianchi

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