Liberi fino alla fine, continua anche a Carpi la raccolta firme per il Referendum sull’Eutanasia legale

“Il tema - ha spiegato ai microfoni di Radio Bruno, Feliciano Rossi, Consigliere Regionale Emilia Romagna Comitato Referendum - è passare da un principio che è quello previsto oggi dal codice penale e che impedisce ai malati di ottenere dei trattamenti sanitari che possano consentire la libertà di scelta all’autodeterminazione individuale”. A Carpi, chi volesse firmare, può rivolgersi su appuntamento al Qui Città, chiamando lo 059-649214 - 059-649213.

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Il referendum sull’Eutanasia legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni ha l’obiettivo di raccogliere 500mila entro il 30 settembre. Il testo del referendum, depositato lo scorso 20 aprile in Corte di Cassazione, prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente), che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per ‘eutanasia attiva’ (sul modello olandese o belga).

“Se non consegneremo le 500.000 firme autenticate e certificate entra la data fissata non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum”, e questo si tradurrebbe, nella migliore della ipotesi, “in una legge tra, 4 o 5 anni, se non  7 – 8 anni”, ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, in occasione della Conferenza stampa per l’avvio della raccolta firme. 

“Il tema – ha spiegato ai microfoni di Radio Bruno, Feliciano Rossi, Consigliere Regionale Emilia Romagna Comitato Referendum – è passare da un principio che è quello previsto oggi dal codice penale e che impedisce ai malati di ottenere dei trattamenti sanitari che possano consentire la libertà di scelta all’autodeterminazione individuale. Liberi fino alla fine significa dunque, lo ribadisco, passare da un principio indisponibilità a uno che è già stato riconosciuto dalla Corte costituzionale e che è presente nella nostra Costituzione che è quello dell’autodeterminazione individuale”.

In caso di approvazione, si passerebbe dal modello dell’indisponibilità della vita al principio della disponibilità della vita e dell’autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale (per i quali è invece intervenuta la Corte Costituzionale con la sentenza Cappato – Antoniani).

A Carpi, chi volesse firmare, può rivolgersi su appuntamento al Qui Città, chiamando lo 059-649214 – 059-649213.

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