Lunedì 5 luglio la studentessa carpigiana Samantha Grillenzoni, 18 anni – che a settembre frequenterà la classe 5C dell’indirizzo scientifico del Liceo M. Fanti – è stata premiata a Roma, nello spazio esterno della Casa del Cinema di Villa Borghese, dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nell’ambito della prima attività dell’European Summer Camp della scuola italiana. Si tratta di un progetto di sperimentazione delle metodologie didattiche-innovative promosso dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnsd) e del Piano Estate.
Il Camp prevede la partecipazione di oltre 120 studentesse e studenti provenienti da 25 istituzioni scolastiche di 15 regioni italiane e si articola in due laboratori didattici: We Spaces, hackathon sulla co-progettazione della scuola del futuro a cui ha partecipato Samantha, e We Ideas, simulazione studentesca dei lavori negoziali della Commissione Europea.
Samantha avevi già partecipato ad altre maratone progettuali prima di questa?
“Sì, avevo già partecipato ad altri hackathon (in cui vengono date dalle 48 alle 72 ore di tempo per ideare una soluzione a un problema posto, con un’esposizione finale della durata di tre minuti) e a uno di questi avevo vinto un visore per la Virtual Reality per cui, dopo quell’evento ho cominciato a farne altri in cui era necessario l’uso di questo strumento. Il Ministero dell’istruzione mi ha contattata per partecipare insieme ad altri cinque ragazzi provenienti da tutta Italia che come me avevano vinto un visore, alla prima attività dell’European Summer Camp di Roma; un hackathon sull’edilizia scolastica in cui ci è stato richiesto di progettare la struttura ideale per la scuola che vorremmo seguendo quattro criteri guida: sostenibilità, sicurezza, inclusione e promozione delle relazioni sociali. Ci è stato chiesto di realizzare un modellino fatto di cartone e altri materiali e il rendering di un ambiente che ritenevamo particolarmente importante”.
Com’è quindi la scuola che vorreste?
“Il nostro progetto consiste in un edificio a due piani con una pianta ellittica in cui si alternano sporgenze e rientranze. Le piante dei due piani sono diverse e complementari: dove una rientra l’altra sporge a simboleggiare il legame che ci deve essere tra studenti diversi. Il senso più profondo è che dove uno studente ha lacune ci può essere un altro a colmarle e viceversa. Tra i due piani è invece prevista un’ampia sala vetrata che costituisce la sala studio, ovvero un luogo dove potersi riunire e collaborare. Il nostro gruppo è riuscito a vincere e il premio sarà andare a Dubai per l’Expo 2020 in programma dal 1° ottobre al 31 marzo 2022”.
Chiara Sorrentino