Sono dodici le corse soppresse a partire da lunedì 5 luglio sulla tratta ferroviaria tra Carpi e Modena, sei in un senso e sei nell’altro, nella fascia pomeridiana e serale. Una scelta che piomba sui pendolari in anticipo rispetto agli scorsi anni quando la sospensione estiva riguardava il mese di agosto. A rimanere attivi – spiega Alessandra Coppa di Ferrovie dello Stato – sono i collegamenti Modena – Mantova, con fermata a Carpi e partenza ogni ora”. E per fronte agli inevitabili disagi “in queste prime settimane – prosegue Coppa – sono stati previsti dei bus sostitutivi delle corsette di cui si valuterà in itinere l’effettivo utilizzo”.
La rimodulazione del servizio, che riguarda anche altre corse “su linee o in orari poco utilizzati nel periodo estivo, è stata presa da Trenitalia Tper e Regione Emilia-Romagna per consentire un potenziamento dei collegamenti su quelle tratte che, al contrario, vedono nello stesso periodo aumentare significativamente i viaggiatori. In particolare le corse dall’Emilia verso il mare e viceversa e all’interno della Romagna, sempre con destinazione mare. Sono sempre di più infatti le persone che stanno scegliendo il treno per raggiungere le località di vacanza, perché consapevoli della comodità e sicurezza di questo mezzo di trasporto. Parallelamente su alcune linee, fuori dalle fasce pendolari classiche, le presenze a bordo sono molto ridotte”, conclude Alessandra Coppa.
Un boccone amaro da mandare giù come sottolinea in una nota il Crufer – Comitato regionale degli utenti ferroviari dell’Emilia Romagna: “la cancellazione temporanea di 32 treni regionali prevista a partire dal 5 luglio ci è stata comunicata a giochi fatti e senza alcuna preventiva consultazione dei comitati interessati. Non possiamo essere un mero spettatore e il nostro compito non si può limitare alla stesura della lista dei problemi irrisolti (vedi alla voce guasti alle infrastrutture e lavori di manutenzione, servizio di trasporto bici e controllo dell’utilizzo delle mascherine giusto per fare qualche esempio). E’ necessario ripristinare il preventivo coinvolgimento sul trasporto ferroviario regionale come ad esempio il ripristino di tutte le Frecce di Trenitalia o rivedere i tempi di percorrenza e programmazione dei treni regionali in fascia pendolari che spesso non risultano funzionali ed efficienti alle reali esigenze. Nel recente passato, ad esempio, abbiamo proposto l’attivazione di abbonamenti compatibili con lo smart working così come appare necessario rivedere le condizioni generali e l’offerta Mi Muovo in modo che sia rispondente alle esigenze di mobilità dei pendolari”.
Insomma, nonostante l’arrivo dei treni nuovi, sulla linea restano i soliti e annosi disagi. Che la promozione della mobilità alternativa non sia altro che un mero slogan?
Jessica Bianchi