È nato tutto in modo spontaneo senza l’intervento di alcun soggetto a livello istituzionale eppure il campo da calcio di via Montecassino è una realtà di cui gli stessi residenti della zona vanno fieri. In questo spazio verde pubblico, in cui sono da sempre presenti due porte da calcio, si ritrovano i giovani e i meno giovani del quartiere per giocare al pallone nel fine settimana. C’è la squadra degli amici di un tempo, tutti italiani che si ritrovano per stare in compagnia e alcuni anche per smaltire la pancetta, ma anche quella degli africani che giocano sotto il sole cocente. Fin qui non ci sarebbe niente di strano ma “la cosa bella – racconta un residente – è che pur non essendoci una regola definita, ogni squadra si presenta a un orario diverso per scendere in campo secondo un ordine non scritto ma condiviso da tutti per cui non si è mai assistito a diverbi o liti. Un’alchimia tutta italiana che permette una tranquilla convivenza tra squadre”. Ognuna si presenta a un orario diverso, dal sabato pomeriggio alla domenica sera: iniziano gli amici italiani, poi i ragazzi africani, inframmezzati da un intervallo in cui giocano un po’ tutti. La domenica tocca ai maghrebini del nord Africa e poi altri ragazzi africani non di rado insieme a ragazzi italiani. “Si sentono le voci di chi tifa ma finora – ammette il residente – non mi risulta che ci siano state proteste per disturbo della quiete pubblica, sono un elemento di vivacità”. Nel parco ci sono anche le famiglie con i bambini per trascorrere il tempo libero nell’area giochi accanto alla scuola d’infanzia statale Andersen.
E così, in questo quartiere screditato per la presenza del Biscione, lo spazio tra le vie Montecassino, Montecarlo e Udine, in cui tutti si salutano, rappresenta una sorta di riscatto per tutti e non è un caso che le aiuole e l’erba vengano curate e tagliate di frequente per poter permettere che tutto ciò accada.
S.G.