Una stanza per studiare in ricordo di Mamma Nina

La Pia Fondazione Casa della Divina Provvidenza alla luce delle nuove povertà educative ha presentato il progetto Oltre la didattica: facilitare l’inserimento scolastico ha ricadute positive sull’autostima dei bambini, sul loro stato emotivo generale e sulle loro relazioni sociali e offre maggiori possibilità di integrazione e inclusione sociale.

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Foto di gruppo in occasione della presentazione del progetto Oltre la didattica: da sinistra Giulia Pellacani, Mauro Vignoli, Rosella Piana, don Massimo Dotti, Maria Rosa Bolla, Annalena Ragazzoni.

È dal 1936 che la Casa della Divina Provvidenza opera nella nostra città rendendola migliore e oggi c’è chi continua a lavorare, in silenzio, senza clamore, portando avanti l’opera di Mamma Nina alla luce delle nuove povertà educative. Lei non c’è più da sessant’anni ma dentro a Palazzo Benassi in via Matteotti ha fatto una cosa unica, che ha segnato per sempre la storia di Carpi. Nata a Fossoli nel 1889, Mamma Nina ha accolto nella Casa della Divina Provvidenza le bambine che erano senza casa, costrette a dormire sotto i portici vivendo di elemosina e le ha cresciute grazie all’aiuto di altre donne che insieme a lei hanno formato la famiglia religiosa delle figlie di San Francesco: da allora e fino ad anni recenti la Casa della Divina Provvidenza ha accolto più di mille bambine da tutta Italia.

Per rispondere alle esigenze del mondo che cambia, l’attività si è progressivamente diversificata e, com’era desiderio di Mamma Nina, è stata fondata, nel 2003 da Mamma Teresa, l’Agape che sostiene le mamme in situazione di disagio sociale e forte fragilità assieme ai loro bimbi. Oggi sono tre le strutture che ospitano 17 nuclei familiari a Carpi, a cui si aggiunge la struttura di Modena, all’interno delle quali operano una decina di educatori e una ventina di volontari. Nella casa madre sono rimaste le sorelle più anziane insieme a suor Anna, ad alcune ‘bimbe’ che hanno trascorso tutta la loro vita tra quelle mura, come Carmen che ha 90 anni, e a due mamme che sono tornate coi loro bambini dopo essere state accolte da piccole.

E’ qui che si svilupperà il prossimo impegno della Pia Fondazione Casa della Divina Provvidenza, di cui è presidente don Massimo Dotti, per far fronte alle nuove necessità educative. “Le difficoltà riscontrate dai bambini a scuola e lo scarso investimento da parte delle mamme nei percorsi scolastici dei loro figli – spiega Rossella Piana, coordinatrice di Agape – hanno portato l’equipe a investire ancora di più sull’aiuto diretto ai minori in età scolare e alla sensibilizzazione delle mamme”.

Così è nato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, all’interno della Casa della Divina Provvidenza di via Matteotti, uno spazio dedicato alle attività post scuola per garantire condizioni di ascolto e concentrazione, con materiali e strumenti adeguati alle diverse fasce d’età: la stanza dove era la sartoria è stata ritinteggiata e arredata con banchi e sedie colorate e qui, coordinati da Chiara Sgarbi, storica insegnante di sostegno a Carpi, i volontari potranno offrire un percorso educativo il più possibile individualizzato, coinvolgendo anche le madri affinché possano sentirsi protagoniste del percorso di crescita del proprio figlio. Facilitare l’inserimento scolastico ha ricadute positive sull’autostima dei bambini, sul loro stato emotivo generale e sulle loro relazioni sociali e offre maggiori possibilità di integrazione e inclusione sociale. Per far posto a banchi e sedie è stato spostato nell’ingresso a piano terra il grande tavolo su cui le ragazze piegavano le lenzuola e su cui dormiva Mamma Nina quando cedeva il suo letto: la sartoria non c’è più (anche se l’idea è quella di allestire un laboratorio per le mamme al piano terra dove sono state trasferite le macchine da cucire) ma le finalità ultime per cui era stata allestita all’ultimo piano rimangono le stesse del progetto Oltre la didattica che oggi ne prende il posto.

Sara Gelli

 

 

 

 

 

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