«Certo, c’era Lorenzo, ma non ambiva a vivere nella sua ombra, voleva essere lei stessa a lasciare un’impronta. Il voto che l’aspettava, lo promise a sé stessa con le stelle come testimoni, sarebbe stato solo il primo passo di una nuova vita.»
Per parlare di “Il primo voto di Matilde” (Settenove), il nuovo romanzo storico per ragazzi di Fulvia Degl’Innocenti, partirò dalla copertina: il titolo in bella calligrafia e le illustrazioni a mano di Gioia Marchegiani che, con tratti decisi e un bianco nero evocativo acceso da macchie di colore, mostrano un capanello di persone in cui spiccano le donne.
Donne con l’abito della festa o quello del lavoro, con l’espressione solenne o sorridente, con lo sguardo proiettato in avanti o rivolto a un bambino che poi, in fondo, è la stessa cosa, perché sempre di futuro si tratta.
In questa immagine è racchiuso il senso della storia narrata e della Storia vissuta.
“Il primo voto di Matilde”, ovvero della ragazza che spicca sorridente in un abito giallo, è un libro che ci restituisce, attraverso il punto di vista della giovane protagonista, quello che è stato un evento fondamentale per l’avvenire di tutti e, sopratutto, di tutte: la conquista del diritto di voto per le donne in Italia.
Una sorta di festa attesa, partecipata, gioiosa, condivisa a cui si è arrivati dopo anni e anni di sforzi e rivendicazioni femminili.
Matilde ha vent’anni e vive in una grande famiglia umile, ma ricca di buoni sentimenti, nella campagna toscana.
La vicenda narrata si sviluppa nell’arco di un anno: inizia nel 1945, con i ricordi della guerra ancora vividi, e termina all’indomani del referendum istituzionale del 2 giugno 1946: quello che ha sancito la vittoria della Repubblica sulla Monarchia, e che ha visto per la prima volta la chiamata delle donne alle urne per le elezioni politiche italiane.
Con uno stile fresco e vivace, l’autrice trasporta il lettore nella quotidianità di Matilde in questo anno molto importante per il suo futuro e per quello dell’Italia.
Matilde ha dovuto fare i conti con la guerra e deve fare i conti con una mentalità in gran parte ancora ristretta e maschilista, ma capisce che finalmente qualcosa sta cambiando e vuole contribuire anche a lei al cambiamento.
È desiderosa di conoscere, imparare e confrontarsi con gli altri. La sua più grande passione è leggere e, anche se i suoi genitori non possono permettersi libri, trova sempre il modo di farseli prestare. È lei che convice i genitori a far proseguire gli studi alla sorella minore, ed è sempre lei che si impegna per riprendere gli studi interrotti a causa della guerra.
La sua determinazione nel raggiungere gli obiettivi non le impedisce di coltivare amicizie e di vivere i primi palpiti d’amore.
“Il primo voto di Matilde” è un romanzo che profuma di libertà, impegno e conquiste, passate e future, da realizzare e celebrare insieme.
Chiara Sorrentino