“La decisione è sofferta ma irrevocabile”. Il carpigiano Simone Tosi, colonna portante del Partito Democratico di Carpi, ha indirizzato una breve comunicazione al segretario cittadino del PD annunciando la sua autosospensione. “Nei prossimi giorni provvederò alla riconsegna della mia tessera” scrive Tosi.
Simone Tosi resterà portavoce del Sindaco Alberto Bellelli.
Per la Lega si tratta di uno strascico del ‘caso Amazon’ di fine marzo quando Simone Tosi si scontrò con il segretario provinciale Pd Davide Fava, accusato dal dem carpigiano di essere stato troppo duro nei confronti del sindaco di Spilamberto, Umberto Costantini, che aveva difeso il nuovo insediamento di Amazon nei giorni del primo sciopero dei suoi lavoratori.
Anzi, Costantini invitò tutti nel suo partito a non perdere di vista i problemi dei lavoratori delle coop spurie, prima di stroncare ‘da sinistra’ il modello Amazon. “Che dietro all’autosospensione del carpigiano Simone Tosi, portavoce e colonna portante del Pd di Carpi, ci sia il braccio di ferro tutto interno al Pd sul polo di Spilamberto?”, si chiedono in queste ore per il Carroccio il consigliere regionale Stefano Bargi e il referente modenese Davide Romani. Che insistono in una nota: “Il passo indietro di Tosi è la rappresentazione più evidente di come la vicenda Amazon abbia lacerato il Pd dalla base sino ai piani più alti del partito, fino a mietere la prima vittima”.
Interpellato Tosi conferma: “La mia è una decisione personale, non entro in altri partiti e per quanto mi riguarda resto portavoce in Comune, al di là di avere o meno una tessera in tasca. La Lega può speculare come vuole, non ho maturato la mia scelta per la questione Amazon”.