Nel giorno in cui in Italia hanno completato il ciclo vaccinale 10 milioni di persone (17%), l’Emilia Romagna, si attesta sulla medesima percentuale (17%) con 800mila vaccinazioni completate, perfettamente in linea con la media nazionale, né meglio, né peggio.
Sul fronte organizzativo, la nostra regione somministra il 94% delle dosi consegnate e fa leggermente meglio della media nazionale che si attesta al 93,8%.
Migliora il numero giornaliero di somministrazioni che sale a 35mila, in linea con il target stabilito dal commissario Figliuolo per contribuire alle 500mila a livello nazionale: all’inizio del mese non si superavano le 30mila vaccinazioni al giorno e ad aprile erano 25mila.
Il ritmo sostenuto delle vaccinazioni potrebbe essere compromesso durante il periodo estivo nel momento in cui gli appuntamenti dovessero coincidere con il periodo di ferie già prenotate: c’è chi indugia nella prenotazione della prima dose e chi è preoccupato per la possibilità di essere convocato per la seconda dose proprio mentre è in vacanza.
D’altra parte, la stagione turistica va salvaguardata, considerando che il turismo costituisce un pilastro del Pil nazionale: il prossimo tema di scontro tra Governo e Regioni, ma anche tra le Regioni che si dividono tra favorevoli e contrarie, sarà infatti la possibilità di vaccinare chi va in vacanza nel luogo di villeggiatura, per salvare capre e cavoli, cioè mantenere un buon ritmo di vaccinazioni e, contestualmente, sostenere il turismo.
È evidente che se arrivano persone in vacanza e devono essere vaccinate o arrivano dosi in più, tarate sul numero di persone da vaccinare, oppure rischi che diversi abitanti della tua regione non possano essere vaccinati perché una parte delle dosi andrebbero ai villeggianti. Un accordo in Conferenza delle Regioni in base al quale alcune cedono dosi ad altre in funzione di una domanda turistica preventivabile ma non esattamente quantificabile è una strada percorribile ma impervia. Non è esattamente la decisione politicamente più semplice quella di privarsi di dosi a favore di un’altra Regione.
Inutile comunque porsi troppi problemi se, come pare, solo da luglio gli approvvigionamenti saranno copiosi e allora tutti i Governatori saranno rassicurati da un’ampia disponibilità di vaccini. La data è comunque troppo in là per le prenotazioni degli italiani. Che succederà allora se un carpigiano non può recarsi all’appuntamento perché in vacanza? L’Ausl rassicura che le date della prima dose possono essere modificate e quindi, se una persona è in vacanza può decidere di anticipare o posticipare l’appuntamento. Chi è in attesa della seconda dose e ha chiamato il numero preposto per le vaccinazioni per evitare di essere convocato quando è in vacanza “deve aspettare di ricevere l’appuntamento per la seconda dose prima di poterlo modificare”.
Sara Gelli