Siamo in Piazzale Ramazzini quando la signora alla guida dell’auto entra da Corso Roma nel parcheggio in controsenso, passando dall’uscita. Non si tratta di un caso isolato perché dopo vent’anni qui, non si tiene nemmeno più il conto della gente che va contromano. All’entrata del piazzale in prossimità dell’incrocio c’è chi provenendo da via Catellani svolta a sinistra per entrare nel parcheggio, nonostante ci sia la linea continua. Passano gli anni ma gli automobilisti alla ricerca di un posto hanno ancora difficoltà a capire come funziona la viabilità del parcheggio, nonostante le ridotte dimensioni.
Modificato più volte, piazzale Ramazzini non ha ancora una sua logica di fondo che derivi da una lettura complessiva del piazzale nel suo insieme: in passato a dettare alcune scelte erano stati gli inquilini dell’ex Mercato di Porta Modena (le passatoie pedonali per chi si recava a fare la spesa al Mercato col carrello, le strutture esterne per riporre i carrelli, i marciapiedi per il carico e scarico merci) chiuso da cinque anni e abbandonato a se stesso, oggi altre scelte si spiegano con l’esigenza degli esercizi pubblici di poter disporre di un dehor, senza preoccuparsi di quanto possano impattare sull’intero piazzale. La questione prioritaria resta sempre quella della sicurezza, a rischio per la promiscuità di auto, bici e pedoni che condividono i medesimi spazi. Oggi poi non solo l’eleganza degli arredi del centro storico resta in questa porzione sconosciuta ma è il livello di pulizia e ordine che richiama l’attenzione: accanto ad attività che prestano grande cura al decoro nell’esporre i rifiuti, ce ne sono altre che non si fanno problemi a lasciare per giorni esposti cumuli di cartoni e bidoni puzzolenti. Eppure siamo in centro storico…oppure a delimitarne il confine è Piazza Garibaldi?