Sancito formalmente l’accordo tra Ausl di Modena e Fondazione Hospice San Martino, l’ente che realizzerà l’Hospice per l’Area Nord della provincia di Modena. A firmare il protocollo d’intesa, lo scorso 10 maggio, sono stati Antonio Brambilla, direttore generale dell’azienda sanitaria modenese e Daniele Monari, presidente della San Martino.
La struttura dedicata al “fine vita” sorgerà su un terreno, già acquistato dalla Fondazione, in località Ponte Pioppa – nel Comune di San Possidonio – presso l’ex fornace di Budrighello a ridosso dell’argine del fiume Secchia.
Nell’accordo si ricorda come “le risorse necessarie per la copertura dei costi di costruzione fossero apportate alla Fondazione Hospice dai promotori Amo di Carpi, Amo Nove Comuni Modenesi Area Nord e dall’ASP Comuni Modenesi Area Nord per 900mila euro e per la parte restante raccolte dalla costituenda Fondazione, a partire dall’interlocuzione con le Fondazioni di origine bancaria di Carpi e Mirandola”.
Ricordiamo poi che la Fondazione è anche destinataria di un cofinanziamento pubblico di 1 milione di euro (DGR 2356 del 22/11/2019): cofinanziamento assegnato all’Ausl dalla Regione Emilia-Romagna, ma ancora in itinere da un punto di visto della procedura di erogazione per l’effettiva disponibilità delle risorse.
Le parti hanno inoltre concordato di insediare un gruppo di lavoro congiunto, costituito da professionisti dell’Azienda Usl e altri già operanti nell’ambito della Fondazione San Martino che, “in parallelo all’avvio dei lavori di costruzione dell’Hospice, definisca fattivamente il percorso di inserimento dell’Hospice San Martino nell’ambito della Rete territoriale e del sistema aziendale per le cure palliative, con particolare riferimento alle fasi di autorizzazione, accreditamento e convenzionamento della gestione dell’Hospice”.
La Fondazione San Martino, si legge ancora nel documento, “ha elaborato uno Studio sulla gestione dell’Hospice e annesso Piano economico–finanziario per la costruzione e gestione su cui chiede di aprire un confronto di merito con l’Ausl”.
Prevista poi la nascita di un Comitato di indirizzo congiunto, “costituito da rappresentanti dei sottoscrittori oltre che da due rappresentanti dell’Unione delle Terre d’Argine e due rappresentanti dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, un rappresentante del Comune di San Possidonio, che consenta la partecipazione attiva di tutte le istituzioni pubbliche del territorio alla realizzazione dell’Hospice, al sostegno e alla promozione di questo comune obiettivo, compresa la ricerca di finanziamenti”.
Il Comitato sarà anche sede di confronto per definire la successiva intesa per la destinazione delle risorse pubbliche assegnate, per recuperare e rifunzionalizzare la Fornace Hoffmann presente nell’area e dove creare servizi complementari come ambulatori, foresteria, sala conferenze…
La struttura residenziale – il cui progetto è stato affidato all’architetto Antonio Armaroli di Cairepro, cooperativa architetti e ingegneri – è caratterizzata da un modello assistenziale a bassa tecnologia e ad alta umanità, per garantire valore e dignità alla vita delle persone anche nelle fasi più difficili della malattia.
Soddisfatto il presidente della San Martino, Daniele Monari: “questo può e deve essere un punto d’inizio per migliorare la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili e degenerative, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di un’identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale, soprattutto alla luce di una popolazione che invecchia sempre più”.
Nell’ottobre 2019 l’avvocato Daniele Monari aveva dichiarato che “nei primi mesi del 2020 avremo pronto un progetto appaltabile. Ora serve un colpo di reni per reperire tutte le risorse necessarie alla costruzione. Faccio dunque un appello a tutti gli attori pubblici e privati del territorio affinché possiamo raggiungere il comune obiettivo entro la prossima primavera”. L’irruzione della pandemia non ha aiutato e i tempi si sono allungati ma come procede il capitolo denaro? L’operazione Hospice costerà circa 4 milioni di euro, di cui 950mila assicurati dai soci fondatori, mentre la parte restante era in carico alle due Fondazioni di Mirandola (1 milione) e Carpi (1 milione). Se l’ente mirandolese ha confermato il suo impegno in tal senso deliberando la cifra nel Piano triennale, la Fondazione Crc resta ancora alla finestra. Il milione di euro assicurato dalla Regione è stato dunque una vera manna dal cielo. Dopo l’accordo sancito con l’Ausl, l’operazione finalmente decollerà?
J.B.