I parchi divertimento e i Luna Park avrebbero dovuto riaprire il 1° luglio ma il Governo, tramite decreto, ne ha anticipato la riapertura al 15 giugno anche grazie alle “pressioni” esercitate dagli stessi esercenti dello spettacolo viaggiante scesi in piazza a Montecitorio e non solo e dalle loro associazioni di categoria.
Una notizia accolta con favore dai gestori dei parchi a tema così come dalle famiglie dello spettacolo viaggiante anche se non mancano i nodi irrisolti.
“Le nostre attrazioni sono all’aperto – spiega Giada Degli Innocenti, appartenete alla storica famiglia di giostrai carpigiana – come mai dobbiamo aspettare tanto prima di poter ripartire? Ci siamo dotati di rigorose e stringenti linee guida, grazie alla consulenza di professionisti e ingegneri, per ripartire e garantire al pubblico la massima sicurezza. Ogni attrazione, alla cassa, è dotata di igienizzante e mascherine da mettere a disposizione di coloro che l’hanno persa o di chi ne è privo per garantire così il rispetto delle regole. Nonostante i nostri sforzi e le spese sostenute in oltre un anno di emergenza, siamo fermi da 15 mesi. Molte famiglie oggi sono in estrema difficoltà. Tante attività al chiuso potranno ricominciare a lavorare ben prima di noi: la situazione è davvero paradossale. Chiediamo al Governo di dare ai sindaci una maggiore libertà di azione per poter così avviare una seria programmazione e la ripresa delle nostre attività”.
Ora sulla base del nuovo decreto occorrerà rivedere la programmazione di tutti i calendari dei Luna Park ma il rischio è che molti saltino. Una cosa è certa quello di Carpi non si farà né verrà slittato. Anche quest’anno, il giorno del Patrono, il 20 maggio, alle famiglie carpigiane sarà negata la possibilità di compiere la tradizionale capatina alla “fiera”, tra un giro in giostra e una profumata frittella.
Jessica Bianchi