Con l’Emilia Romagna in zona gialla in concomitanza con le riaperture saranno necessari maggiori controlli per evitare gli assembramenti già visti davanti ai locali pubblici. L’organico della Polizia di Stato però resta sempre lo stesso. “Pochi gli agenti disponibili per effettuare controlli capillari – spiega Roberto Butelli del Siulp al microfono di Radio Bruno – questo sempre a causa della mancata elevazione della questura di Modena alla fascia A. Per noi agenti essere impegnati nei controlli per il rispetto delle normative anti-Covid significa fare ricorso a lavoro straordinario, tralasciare altre attività di natura operativa e burocratica che riguardano tutti i cittadini. I controlli vanno fatti, sono necessari, anche se il capo della polizia dice che devono essere soft perché la gente è sfibrata dalla crisi, però nonostante tutto vanno fatti. Noi siamo una questura che ha delle difficoltà in situazione di normalità perciò l’incidenza sarà notevoli, bisognerà tralasciare le altre attività con tutto quello che ne consegue”.
Quanti nuovi agenti servirebbero per coprire una provincia come Modena?
“Noi avevamo ipotizzato almeno una ventina di agenti, soltanto per la questura di Modena. Questo ci avrebbe consentito di fare più controllo del territorio ed attività investigativa, altri venti agenti poi suddivisi tra i commissariati di Carpi, Mirandola e Sassuolo. Invece da qui alla fine dell’anno, per non dire all’inizio del 2022, sono sei gli agenti per la questura e i tre commissariati ed uno per la polizia ferroviaria”.